Il fenomeno di Hikikomori: un problema di salute globale

Il fenomeno hikikomori è una forma grave e prolungata di isolamento sociale volontario, osservato in particolare negli adolescenti durante gli anni di transizione verso l’età adulta, residenti in Paesi economicamente avanzati, e con fattori di rischio preesistenti

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Il termine “hikikomori” nasce in Giappone e viene comunemente utilizzato nella sua forma verbale (hikikomoru): hikikomoru significa “isolarsi” o “tirarsi indietro”, e indica una persona che si è ritirata volontariamente dalla società, abbandonando qualsiasi contatto esterno per iniziare una reclusione nella propria casa. Per questo motivo, le persone che si sono ritirate dalla scuola, dal lavoro, trascorrendo tutto il loro tempo in casa e senza incontrare nessuno o fare attività esterne per un tempo superiore ai 6 mesi, vengono definite in Giappone come hikikomori. Questo termine fino agli anni ‘90 è stato associato a un fenomeno psichiatrico che riguardava soltanto la società giapponese, ma con il corso degli anni si è rivelato un fenomeno globale: casi simili sono infatti stati riportati a livello internazionale, e ciò indica l’importanza e la gravità di questo fenomeno, che è identificato dagli psichiatri come un problema di salute mentale con un forte impatto sull’intera popolazione. Con il corso del tempo, è stato visto come questa condizione non colpisca soltanto gli adolescenti, ma individua casi anche di persone over 40, che presentano fattori di rischio legati al licenziamento dal lavoro o a scarse condizioni socio-economiche.

Ci sono condizioni di hikikomori che coesistono con una varietà di disturbi psichiatrici: schizofrenia, depressione, disturbo d’ansia, disturbo di personalità, disturbi dissociativi, e alcuni studi hanno individuato anche una comorbilità con alcuni disturbi dello spettro autistico.

I primi casi dell’hikikomori in Italia si registrano a partire del 2008. Uno studio condotto dall’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa, ha stabilito che più di 50.000 adolescenti in Italia soffrono di questo disturbo, vivendo in uno stato di totale isolamento sociale, comunicando quasi esclusivamente attraverso Internet e senza alcun interesse per le attività sociali e interpersonali. L’hikikomori ha uno stile di vita basato sulla propria casa, con contatti limitati anche verso il suo stesso nucleo familiare, con la tendenza a mangiare nella propria camera e gli unici contatti che sviluppa sono quelli via Internet (giochi online, chat sui social network, etc). Un altro aspetto legato agli hikikomori è quello dell’inversione del ritmo circadiano. A causa della reclusione prolungata, l’hikikomori tende a perdere la concezione del tempo e crea un inversione giorno/notte.

Il fenomeno si presenta più spesso in individui di sesso maschile ma è in aumento anche nelle donne. Gli hikikomori sono spesso soggetti molto intelligenti, introversi, con una precedente fobia scolare e dipendenza da Internet. Le cause riconosciute in questo fenomeno sono varie:
– Forte disagio percepito all’interno del contesto sociale o scolastico (ansia sociale, fobia scolare);
– Episodi di bullismo;
– Dipendenza dalle figure genitoriali, da cui i soggetti dipendono anche economicamente e si adagiano su tale condizioni, evitando di intraprendere qualsiasi attività lavorativa;
– Eccessiva pressione psicologica da parte dei genitori: questo aspetto potrebbe indurre più facilmente allo sviluppo di sentimenti di svalutazione e insicurezza nell’affrontare la vita all’esterno delle proprie mura di casa;
– Pandemia Covid-19: con la pandemia globale dovuta al Covid-19 i casi di hikikomori sono aumentati notevolmente, e quelli già esistenti sono peggiorati;
– Stato di depressione e ansia pre-esistente.

Dall’isolamento prolungato dell’hikikomori si innescano una serie di problematiche legate alla salute in generale dell’individuo: oltre ad aumentare il rischio di sviluppo di patologie psichiatriche e di suicidio, ha un impatto negativo anche sulla salute fisica soprattutto per quanto riguarda gli aspetti legati all’alimentazione e all’attività fisica, totalmente trascurata.


Ha molta importanza la conoscenza e la consapevolezza di questo fenomeno, così tanto diffuso ma spesso trascurato dalla famiglia stessa. L’intervento terapeutico per gli hikikomori è complesso, e richiede un approccio multidisciplinare con un coinvolgimento anche della famiglia, e la partecipazione a sedute di gruppo all’interno di centri riabilitativi. I farmaci possono essere un valido aiuto per favorire l’aderenza al processo terapeutico. Anche l’assistenza domiciliare svolge un ruolo cruciale nel supporto agli hikikomori, caratterizzata da visite di infermieri, medici, assistenti sociali e psicologi.

Fonti:

  • Hikikomori  : comprensione multidimensionale, valutazione e prospettive internazionali future (PCN: Psychiatry and Clinical Neurosciences)

  • Il fenomeno Hikikomori del ritiro sociale: una condizione emergente che coinvolge la salute mentale e la partecipazione sociale dei giovani (Associazione Pediatrica Europea)

Infermiera iscritta all'Ordine delle Professioni Infermieristiche di Napoli dal 26/05/2021. Ha maturato esperienza professionale come infermiera attraverso il tirocinio clinicouniversitario, presso il servizio 118, in Residenze Sanitarie Assistenziali, in un laboratoriodi analisi cliniche e attraverso l'assistenza infermieristica domiciliare. Ha proseguito gli studi con un master di I livello nell'ambito della salute mentale

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