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La cura della pelle può diventare estrema, ossessiva, fino a trasformarsi in un disturbo di percezione di sé, alimentato dalla fissazione di mantenere un aspetto sempre giovane. La pressione sociale che, attraverso ogni canale di informazione – dagli influencer ai tutorial online – esorta quotidianamente ad avere una pelle senza età, sta influenzando salute e benessere mentale. La dermorexia colpisce soprattutto gli adolescenti. Ma non solo. Le ragazze e i ragazzi si sottopongono a routine antietà per scoraggiare rughe future. Gli adulti ricorrono a trattamenti continui, fino a medicalizzare la cura della pelle. Secondo un sondaggio, la cura della pelle è la categoria di bellezza più ricercata ed è quella per la quale la Gen Z è disposta a spendere più soldi. È l’ideale giovanile, l’ossessione di uno standard irraggiungibile, alimentato da un marketing aggressivo, a giocare oggi un ruolo fondamentale nello sviluppo della dermorexia. All’origine di questa preoccupazione, frenetica e intergenerazionale, c’è un malinteso: “Di più è meglio”. Chi persegue la perfezione fa infatti un uso eccessivo e ripetuto di prodotti per la cura del viso e del corpo. È disposto a sovrapporre tanti prodotti che contengono ingredienti aggressivi. Ed è una ossessione dannosa per la pelle e per il suo funzionamento. Questo approccio, infatti, provoca irritazione, distrugge il microbiota cutaneo e compromette la barriera cutanea. Quando quest’ultima viene danneggiata, non è più in grado di trattenere l’umidità e bloccare le sostanze irritanti che possono causare, o peggiorare, patologie della pelle fino a danneggiarla a lungo termine. La pelle dei giovani in questo senso è ancora più vulnerabile perché in fase di sviluppo.
Ricercare la perfezione senza età non è un obiettivo di salute. È un obiettivo estetico che può compromettere la pelle. Che è il nostro organo più grande ed esteso: tutti i prodotti che applichiamo penetrano ed entrano nel corpo. Sarebbe invece importante mantenere una sana cura di sé, accettando anche il naturale invecchiamento e i cicli della vita. Ci aiuterebbe a spostare gli standard di bellezza verso concetti di autenticità e salute.
Fonte Dica 33