Ragno violino, muore 23enne in Salento. Infettivologo: rari i decessi, ecco cosa fare

"Il morso del ragno violino è un evento abbastanza frequente, invece è raro il decesso come conseguenza". Massimo Andreoni frena gli allarmismi seguiti all’accaduto

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Un 23enne è morto nel reparto di rianimazione del Policlinico di Bari per le complicazioni dovute al morso di un ragno violino che lo ha punto alla gamba lo scorso 13 luglio nel leccese, mentre lavorava in campagna. Il ragazzo inizialmente pensava si trattasse della puntura di una zanzara ma poi ha cominciato ad accusare forti dolori. Sulla gamba si è formato un ascesso che ha mandato in necrosi l’arto. Il giovane è morto per shock settico e insufficienza multiorgano. “Il morso del ragno violino è un evento abbastanza frequente, parliamo di diverse decine di casi all’anno, invece è raro e straordinario il decesso come conseguenza”. Frena gli allarmismi seguiti all’accaduto Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit, Società italiana malattie infettive e tropicali e professore ordinario all’università Tor Vergata di Roma.

I sintomi

Il morso del ragno violino “provoca una infiammazione della cute e del tessuto sottocutaneo – spiega Andreoni – dando dei quadri di cellulite. Quindi occorre fare molta attenzione a dove mettiamo mani e piedi, anche di notte, in particolare nelle aree verdi e all’aria aperta sempre meglio indossare abiti lunghi e guanti se vogliamo toccare sassi o altro ed evitare di essere morsi anche dalle vipere”. Se morsi da questo aracnide “quando compare l’alone rosso che si espande fino a 5-7 centimetri – sottolinea l’infettivologo – provocando dolore e una cute fortemente arrossata, è bene contattare il proprio medico per avere consigli sul da farsi e ottenere un quadro preciso, soprattutto se tra i sintomi c’è la febbre”. Si può “andare anche al Pronto soccorso ma per non intasare gli ospedali basta consultare il medico di famiglia” conclude. Il ragno violino è una specie da sempre presente in Italia, dove è letteralmente di casa, visto che è possibile trovarlo ovunque ci siano anfratti polverosi nei quali ama nascondersi. Descritto come una specie non aggressiva, “se non è disturbato tende ad allontanarsi. Può restare nascosto e reagisce mordendo solo se ci si avvicina troppo e si sente minacciato. Il suo morso è generalmente molto rapido e nel 70% non causa danni gravi”, dice all’ANSA la tossicologa Donata Favretto, dell’Università di Padova.

Come difendersi

La prima regola per prevenire il morso è utilizzare guanti e proteggere braccia e gambe se si deve lavorare in ambienti polverosi, dove il ragno potrebbe facilmente nascondersi. Il nome scientifico del ragno violino è Loxosceles rufescens. E’ piccolo: il suo corpo ha dimensioni inferiori al centimetro e nella parte anteriore ha una macchia che ricorda la forma di un violino; con le zampe raggiunge le dimensioni di 4-5 centimetri. Non è comunque facilmente riconoscibile e nonha un colore appariscente, inoltere ha abitudini notturne. “Quando il ragno violino morde – prosegue l’esperta – generalmente inietta poco veleno e si forma un ponfo che regredisce spontaneamente”. La sensazione è poco più forte rispetto alla puntura di una zanzara. “La letteratura scientifica riporta che in un caso su tre il ragno violino riesce a iniettare una tossina”. Quando questo accade, a distanza di 24-48 ore possono comparire delle lesioni che, se trascurate, formano un’ulcera, distruggendo i tessuti circostanti. “Possono essere necessari mesi prima di guarire e in alcuni casi bisogna asportare chirurgicamente il tessuto”, osserva Favretto. Inoltre, “se l’ulcera non è curata per tempo, la morte cellulare si estende e la gangrena porta a infezioni secondarie e ad altre patologie”. Quando compare la lesione, prosegue la tossicologa, la regola è lavarla, quindi proteggersi con un antinfiammatorio e osservare come si evolve: inizialmente rossa, con il tempo la lesione tende a diventare sempre più scura. Quando si osservano questi cambiamenti è consigliabile rivolgersi a un centro antiveleni. I casi fatali sono comunque rari ed è sempre difficile mettere in relazione il decesso con il morso, considerando l’intervallo di tempo necessario prima che compaia la lesione. Il primo caso di morso fatale è stato descritto in Italia nel 2015, “Generalmente – osserva l’esperta – è difficile attribuire gli effetti al ragno violino se non si vede il ragno subito dopo il morso”.

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