Il bodyshaming come correre ai ripari

I consigli della nutrizionista

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Il body shaming è un fenomeno sociale che consiste nel deridere, giudicare o criticare negativamente una persona per il suo aspetto fisico.Questo problema può avere effetti devastanti sulla salute mentale e fisica delle persone colpite, alimentando insicurezze, ansia, depressione e disturbi alimentari.

Da nutrizionista ho un ruolo cruciale nel contrastare il body shaming e promuovere una relazione sana con il cibo e il corpo.

Ecco alcuni modi in cui si può intervenire:

1. Educazione sull’alimentazione e sulla salute

Il nutrizionista può sfatare i miti legati alla dieta e al peso, sottolineando che il benessere non è determinato esclusivamente dalla magrezza, ma da una serie di fattori come una dieta equilibrata, attività fisica, salute mentale e qualità della vita, aiutando a spostare il focus dalla perdita di peso come obiettivo principale e dare importanza alla promozione di abitudini sane, indipendentemente dalle taglie.

2. Approccio inclusivo del peso (Health at Every Size – HAES)

Molti nutrizionisti seguono il principio del Health at Every Size (HAES), che promuove la salute e il benessere a qualsiasi peso corporeo, senza focalizzarsi esclusivamente sulla riduzione del peso. Questo approccio aiuta a ridurre l’ansia legata al cibo e incoraggia l’adozione di abitudini sane senza la pressione di aderire a uno standard di magrezza irrealistico.

3. Gestione dei disturbi alimentari

Il nutrizionista può svolgere un ruolo fondamentale nel trattamento e nella prevenzione dei disturbi alimentari (come l’anoressia, la bulimia e il binge eating), che sono spesso il risultato di pressioni sociali legate all’immagine corporea. Attraverso una consulenza nutrizionale personalizzata, il nutrizionista aiuta i pazienti a ristabilire una relazione sana con il cibo e il proprio corpo, fornendo strumenti per evitare restrizioni alimentari dannose o abbuffate compulsive.

4. Educare alla consapevolezza alimentare (Mindful eating)

Il mindful eating incoraggia una relazione positiva e consapevole con il cibo, dove l’individuo è invitato a mangiare in risposta ai segnali naturali del corpo, come fame e sazietà, invece di essere influenzato da emozioni o pressioni esterne. Questa pratica aiuta a prevenire l’ossessione per il cibo o la restrizione alimentare, riducendo la probabilità di sviluppare disturbi alimentari.

5. Supporto psicologico e motivazionale

Il nutrizionista può collaborare con psicologi o psicoterapeuti per fornire un supporto emotivo, specialmente per chi soffre di insicurezze legate al proprio corpo. Attraverso un percorso di counseling, i pazienti possono essere aiutati a migliorare la propria autostima e a liberarsi dai condizionamenti sociali riguardo l’aspetto fisico.

6. Sensibilizzazione e advocacy

I nutrizionisti possono utilizzare le loro piattaforme professionali per fare sensibilizzazione contro il body shaming, promuovendo messaggi di body positivity e di inclusione. Educando i pazienti e il pubblico sui danni psicologici e fisici del body shaming, possono contribuire a cambiare le norme sociali che valorizzano solo determinati tipi di corpo.

7. Collaborazione con scuole e comunità

Il nutrizionista può intervenire a livello comunitario, collaborando con scuole, aziende e organizzazioni per diffondere un messaggio positivo legato alla nutrizione e all’immagine corporea. L’educazione nelle scuole è particolarmente importante, poiché è durante l’adolescenza che molte persone sviluppano insicurezze riguardo il proprio corpo.

8. Critica della cultura delle diete

La cultura delle diete è spesso alla base del body shaming, poiché promuove l’idea che solo i corpi magri siano desiderabili o sani. Il nutrizionista può insegnare ai pazienti e al pubblico a diffidare delle diete alla moda e dei modelli alimentari estremi, incoraggiando un approccio più equilibrato, personalizzato e sostenibile.

9. Promuovere la diversità corporea

Incoraggiare una visione inclusiva della bellezza e della salute, dove ogni corpo, indipendentemente dalla forma o dimensione, viene rispettato. Il nutrizionista può aiutare a spostare la conversazione dal raggiungimento di un “corpo perfetto” a un corpo sano, felice e funzionante per ciascuna persona.

Conclusioni

Il nutrizionista ha la possibilità di combattere il body shaming creando un ambiente sicuro, accogliente e non giudicante per i pazienti, in cui il focus è sulla salute globale piuttosto che sull’apparenza. Attraverso un approccio olistico alla nutrizione, può ridurre lo stigma legato al peso, aiutare le persone a migliorare la loro autostima e promuovere una società più inclusiva e rispettosa della diversità corporea.

NUTRIZIONE E’PREVENZIONE

Nata a Napoli il 6 Luglio del 1970 ed ha conseguito la Laurea in Scienze Biologiche, presso l’Università Federico II di Napoli. Dottore di ricerca in Patologia Clinica, presso Policlinico Università Federico II di Napoli, inizia il suo percorso nel 1997, presso Cirio ricerche ”Produzione di latte delattosato per soggetti intolleranti al lattosio” per il CNR di Napoli. Dal 2003 presso l’Istituto Tumori Pascale di Napoli, sotto la direzione del Prof.re Paolo Ascierto, Valutazione post terapia della immunosoppressione tumorale in pazienti affetti da neoplasia in fase avanzata” Istituto Nazionale per lo studio e la cura dei tumori “Fondazione Giovanni Pascale” In collaborazione con il CROM e CNR di Avellino, continua il suo percorso di ricerca sul melanoma e indagini epidemiologiche sulla nutrizione” Progetto sull’educazione alimentare nelle scuole medie di Sperone (AV) per il CROM di Avellino” con oltre 30 pubblicazioni a suo nome Nazionali ed Internazionali, di cui alcune a suo primo nome. Dal 2006 sceglie la professione libera nel settore della nutrizione presso il suo centro Nutrizione&Benessere, sito a Casoria in via Leonardo Da Vinci 32, dove da direttore di estetica esercita un completamento estetico a quello nutrizionale e di ricerca, inoltre collabora con vari professionisti, seguendo percorsi nutrizionali che vanno dall’infanzia all’età senile, alla medicina estetica. Dal 2011-2013 con il Mo.D.A.V.I Onlus progetto scuole –Stile di vita e giusta alimentazione nelle scuole medie superiori della campania. Si avvale inoltre dell’analisi di Stress ossidativo, che viene eseguita presso la Federico II di Napoli, per poter elaborare diete antiossidanti. Oltre ad avere il suo centro a Casoria, la dottoressa esercita la sua professione, presso vari studi medici sparsi in tutta Italia, dalla Regione Calabria, alla Toscana al Veneto Dal 2015 diventa pubblicista per varie testate giornalistiche online, fino a conseguire nel 2020, il titolo di giornalista.

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