Alti valori di prolattina si associano spesso a ridotta fertilità maschile

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Nell’iperprolattinemia ossia aumento della prolattina, che induce ipogonadismo, l’eccesso di prolattina interferisce con la secrezione dell’ormone di rilascio delle gonadotropine, con conseguente diminuzione del testosterone e disfunzione erettile in alcuni casi.

L’iperprolattinemia causata da un tumore ipofisario può essere gestita con un intervento chirurgico e / o un agonista della dopamina.

Mentre è chiaro quindi il binomio prolattina alta – basso testosterone, ancora poco si sa sulla interferenza del testosterone nei confronti della fertilità maschile, anche se la persona con competenze in endocrinologia potrebbe già ipotizzare una ridotta secrezione di FSH.

In qualità di medico andrologo con perfezionamento in medicina antiaging e attenzione per il mondo sportivo ricordo che alcuni anabolizzanti 19 nor, tipo decadurabolin per citarne uno, aumentano i livelli di prolattina

Un interessante studio pubblicato su PubMed cerca di fare chiarezza su questo argomento

Obiettivo dello studio era determinare la prevalenza di iperprolattinemia e prolattinoma tra gli uomini che si presentano per una valutazione iniziale della fertilità.

Gli autori hanno eseguito una revisione retrospettiva di uomini che si presentavano per la valutazione iniziale della fertilità tra il 1999 e il 2018.

Lo studio ha confrontato le caratteristiche cliniche degli uomini con e senza iperprolattinemia.

L’analisi univariabile e multivariabile è stata utilizzata per determinare i fattori associati all’iperprolattinemia.

Sono stati valutati gli effetti dell’iperprolattinemia sui livelli di testosterone, sui parametri del liquido seminale e sugli esiti della gravidanza, dopo opportuno trattamento.

Risultati: 3.101 uomini hanno misurato il livello di prolattina sierica.

65 (2,1%) avevano iperprolattinemia.

I pazienti con iperprolattinemia avevano un testosterone inferiore (mediana 280 ng / dL vs 313 ng / dL, p = 0,038) e una conta spermatica mobile totale (TMSC) inferiore (mediana 7,0 milioni vs 34,7 milioni, p = 0,001) rispetto agli uomini senza iperprolattinemia .

Il 43,1% degli uomini con iperprolattinemia aveva oligospermia contro il 21,5% degli uomini senza iperprolattinemia (p <0,001).

Questo dimostra in maniera univoca che la prevalenza complessiva dei livelli alti di prolattina erano 35 volte superiore nella popolazione maschile con ridotta fertilità rispetto alla prevalenza nella popolazione maschile generale.

 

Premiato quale miglior andrologo d'Italia ai Top doctors Award 2022. Laurea in “Medicina e Chirurgia" conseguita nel luglio 1991 con votazione di 110/110 e lode presso l’Universita’ degli Studi di Roma “La Sapienza”, discutendo la tesi sperimentale: ”Chemioterapia endocavitaria con epidoxorubicina e interferone per via sistemica nella profilassi dei tumori superficiali della vescica”. Nel novembre 1996 ha conseguito la specializzazione in Urologia con votazione di 70/70 e lode presso il Dipartimento di Urologia “U. Bracci” del Policlinico “Umberto I” di Roma discutendo la tesi sperimentale: ”L’ecografia trans rettale, il PSA ed il PSAD. Tre metodiche a confronto nella diagnostica del carcinoma della prostata”. Nel 2014 conseguimento di Master di II livello in Andrologia ,implantologia e chirurgia protesica. Nel 2016 conseguimento Master di secondo livello in Seminologia e Fisiopatologia della Riproduzione Umana. Dal 2018 revisore delle riviste scientifiche Central European Journal of Urology , Hormone and Metabolic Research Journal. Dal 2018 libero docente presso l’Università Federiciana di Cosenza. Nel 2014 vincitore del Doctoralia Awards quale miglior Urologo Andrologo d’Italia , nel 2018 Vincitore del Mio Dottore Awards quale miglior Urologo Andrologo d’Italia.

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