In occasione della settimana mondiale sull’uso consapevole degli antibioticipromossa dal 18 al 24 novembre dall’OMS, l’Ausl Romagna rilancia l’attenzione sul tema, sfatando falsi miti e informando i cittadini sull’importanza del corretto utilizzo di questi farmaci per contrastare il fenomeno dell’antibiotico resistenza, ovvero la diffusione di batteri che sono diventati resistenti agli antibiotici riducendo le possibilità di cura.
“Gli antibiotici – spiega il dottor Carlo Biagetti, direttore del Programma aziendale e stewardship antimicrobica di Ausl Romagna – hanno fortemente segnato il progresso della medicina nel corso del ventesimo secolo consentendo il trattamento efficace e relativamente facile delle infezioni. La loro popolarità è cresciuta nel tempo tanto che oggi sono tra i farmaci più frequentemente prescritti sia in ambito territoriale che ospedaliero. Tuttavia, l’intensivo e spesso inappropriato utilizzo degli antibiotici ha portato ad un progressivo aumento di microrganismi resistenti alle cure farmacologiche disponibili, rappresentando oggi in tutto il mondo un grave problema per la salute pubblica. La resistenza antimicrobica – continua il dottor Biagetti – ha infatti gravi conseguenze sui sistemi sanitari, sia in termini economici sia in termini di salute umana, perché può ridurre la capacità di prevenire e curare le malattie infettive, il trattamento dei pazienti immunocompromessi, mettere anche a repentaglio la possibilità di effettuare interventi chirurgici. Ma ognuno di noi, attraverso comportamenti consapevoli e informati, può far sì che gli antibiotici continuino ad essere efficaci e contribuire ad evitare la resistenza”.
“Conosci davvero gli antibiotici?” E’ questo lo slogan del poster informativo a cura del Programma aziendale antimicrobica e del Servizio di Assistenza Farmaceutica Territoriale che, in occasione della settimana mondiale, è stato affisso nelle strutture aziendali e nelle Farmacie del territorio per sensibilizzare e informare i cittadini a un uso corretto degli antibiotici.
Ecco cosa sapere
Gli antibiotici sono inutili contro i virus. Molto spesso le comuni infezioni delle vie respiratorie (come ad esempio raffreddore, influenza, mal di gola, bronchite acuta) sono causate da virus; l’uso degli antibiotici in queste situazioni è inutile e può esporre a rischi.
Falsi miti: devo sempre terminare tutta la terapia antibiotica? In passato, si è sempre raccomandato di terminare tutta la terapia antibiotica anche in caso di miglioramento dei sintomi e scomparsa della febbre. Oggi le evidenze scientifiche indicano che il trattamento antibiotico può essere sospeso in anticipo su indicazione del medico, dopo un giorno senza febbre e in base al miglioramento dei sintomi nelle sindromi respiratorie.
Gli antibiotici possono provocare effetti collaterali: DIRETTI tra cui disturbi del sistema digestivo, diarrea, nausea, arrossamento della pelle o malfunzionamento dei reni, ma anche reazioni cardiovascolari, a carico del sistema muscolo scheletrico e del sistema nervoso INDIRETTI come le resistenze batteriche.
L’uso di antibiotici può portare all‘insorgenza di ceppi resistenti nel paziente trattato. La resistenza agli antibiotici è un fenomeno che avviene prevalentemente a livello cutaneo e intestinale in tutti i soggetti che assumono antibiotici. I batteri resistenti, insorti dopo un trattamento, possono rimanere a lungo nell’individuo e possono essere trasmessi ad altre persone in caso di vicinanza e contiguità.
Combattere l’antibiotico resistenza è anche nelle tue mani. Non iniziare mai una terapia antibiotica senza aver consultato un medico, neanche in presenza di un’infezione che ti sembra “simile” ad una precedente. Non smaltire eventuali dosi inutilizzate di antibiotico nei rifiuti domestici ma portale nei contenitori dedicati nelle farmacie territoriali.
L’invito rivolto ai cittadini è di lasciare che sia il medico a decidere se gli antibiotici servono oppure no. Vanno quindi usati solo quando prescritti dal medico, mai di propria iniziativa, rispettando esattamente le dosi, gli orari e la durata che ha indicato il medico.
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