MALATTIE RARE: IPOFOSFATASIA

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L’ipofosfatasia (HPP) è una malattia ereditaria che colpisce lo sviluppo delle ossa e dei denti. Questa condizione interrompe un processo chiamato mineralizzazione, in cui i minerali come calcio e fosforo si depositano nello sviluppo di ossa e denti. La mineralizzazione è fondamentale per la formazione di ossa forti e rigide e di denti che possano resistere alla masticazione e al digrignamento.

SINTOMI – I segni e i sintomi dell’ipofosfatasia possono variare da paziente a paziente e possono includere problemi a livello delle ossa, del sistema nervoso centrale, dei muscoli, delle articolazioni, dei polmoni, dei denti e dei reni. A causa della natura progressiva della malattia, possono presentarsi nuovi sintomi ad ogni età e la sintomatologia può peggiorare nel tempo, provocando una significativa invalidità.

Le forme più gravi della malattia tendono a verificarsi prima della nascita e nella prima infanzia. L’ipofosfatasia indebolisce e ammorbidisce le ossa, causando anomalie scheletriche simili a un altro disturbo osseo dell’infanzia, il rachitismo. I neonati affetti nascono con arti corti, un torace dalla forma anomala e le ossa del cranio molli. Ulteriori complicazioni nell’infanzia includono una scarsa alimentazione e un mancato aumento di peso, problemi respiratori e alti livelli di calcio nel sangue (ipercalcemia), che possono portare a vomito e problemi renali ricorrenti. Queste complicazioni sono in alcuni casi pericolose per la vita: i lattanti e i bambini piccoli possono presentare sintomi gravi, quali crisi convulsive e insufficienza respiratoria. Storicamente, nei lattanti che manifestavano il loro primo sintomo entro i primi sei mesi di vita il tasso di mortalità era molto alto: il 73% intorno ai cinque anni di età..

TRATTAMENTO– Il trattamento delle manifestazioni, per il tipo perinatale (grave) consiste nella terapia enzimatica sostitutiva (ERT), della quale c’è però un’esperienza limitata; nella gestione della gravidanza e nel sostegno alla famiglia. Per il tipo infantile è prevista la terapia di sostituzione enzimatica con asfotase alfa (commercializzata da Alexion col nome Strensiq), il supporto respiratorio, il trattamento dell’ipercalcemia e dell’ipercalciuria, il trattamento delle convulsioni con vitamina B6 e il trattamento di routine della craniosinostosi. Tutte le altre forme si avvalgono di cure odontoiatriche di routine a partire dall’età di un anno, farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS) per l’artrosi, il dolore alle ossa e l’osteomalacia; la fissazione interna per le pseudofratture e le fratture da stress.

(fonte Osservatorio Malattie Rare)

Marchigiano di Fermo vive in Romagna dal settembre del 2000. Giornalista professionista dal 1991, ha lavorato in quotidiani di diverse regioni (Marche, Umbria, Toscana, Lazio ed Emilia Romagna) fino alla qualifica di caporedattore centrale. Tra le sue esperienze anche l'assunzione, quale esperto per l'informazione, presso l'ufficio di Gabinetto del presidente del Consiglio regionale delle Marche dott. Alighiero Nuciari nei primi anni 90 e quelle radiofoniche presso alcune emittenti private sempre delle Marche.

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