MALATTIE RARE: KLEBSIELLA

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Con il termine Klebsiella si indica un genere di batteri appartenenti alla famiglia delle Enterobacteriaceae. Si tratta di bastoncelli Gram-negativi dotati di una notevole capsula polisaccaridica che forniscono loro una altrettanto notevole resistenza alle difese dell’organismo che infettano. Le specie di Klebsiella associate a malattie che colpiscono l’uomo sono 3: 

K. pneumoniae (con le sottospecie K. ozaenae e K. rhinoscleromatis)

K. Oxytoca

K. granulomatis. 

In anni recenti l’infezione da Klebsiella si è particolarmente diffusa negli ambienti ospedalieri; le klebsielle sono però presenti un po’ ovunque. Possono colonizzare la pelle, la faringe e il tubo digerente, le ferite e le urine, e possono essere trasmesse mediante contatto della pelle con superfici contaminate, attraverso le feci, per via aerea e, in alcuni casi, per via sessuale o da madre a figlio. Le infezioni da Klebsiella sono associate principalmente a: polmoniti contratte in ambiente ospedaliero, infezioni delle vie urinarie, infezioni nosocomiali, rinoscleroma, ozena, ulcere genitali croniche. In questi ultimi giorni il virus è tornato a colpire: in Messico molti bambini sono stati contagiati via endovenosa.

SINTOMI – A seconda dei casi i sintomi dell’infezione possono includere:

febbre

brividi

manifestazioni simil influenzali

tosse con espettorato denso, a volte contenente sangue

aumento della minzione

urgenza nella minzione

fastidio alla parte alta del pube

dolori alla parte bassa della schiena

presenza di batteri nelle urine

papule o noduli a livello dei genitali

TRATTAMENTO – Il trattamento più adatto in caso di infezione da Klebsiella dipende dagli organi coinvolti. In genere all’inizio si procede empiricamente tentando la strada del trattamento con antibiotici, ad esempio con cefalosporine di terza generazione, carbapenemi, aminoglicosidi o chinoloni, a volte consigliati in combinazioni. A volte anche ceftazidima, cefepime, levofloxacina, norfloxacina, moxifloxacina, meropenem, ertapenem e le combinazioni ampicillina/sulbactam, piperacillina/tazobactam e ticarcillina/acido clavulanico risultano efficaci.
Purtroppo, però, le klebsielle sono spesso resistenti a più antibiotici: gli enzimi carbapenemasi prodotti da K. pneumoniae sono associati a una mortalità superiore al 50%.  A volte possono essere necessari trattamenti chirurgici, ad esempio per drenare ascessi polmonari.

(fonte humanitas.it)

Vittorio Pietracci
Marchigiano di Fermo vive in Romagna dal settembre del 2000. Giornalista professionista dal 1991, ha lavorato in quotidiani di diverse regioni (Marche, Umbria, Toscana, Lazio ed Emilia Romagna) fino alla qualifica di caporedattore centrale. Tra le sue esperienze anche l'assunzione, quale esperto per l'informazione, presso l'ufficio di Gabinetto del presidente del Consiglio regionale delle Marche dott. Alighiero Nuciari nei primi anni 90 e quelle radiofoniche presso alcune emittenti private sempre delle Marche.

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