CAMBIAMENTI CLIMATICI: GLI EFFETTI SULLA SALUTE UMANA E SULLA RIPRODUZIONE

- Adv -

La stretta correlazione tra gli eventi climatici e la salute umana era stata già intuita, nel lontano 400 a.C., dal medico greco Ippocrate, il quale correlò i problemi di salute dell’uomo ai cambiamenti stagionali, alla direzione dei venti e alla qualità delle acque.

I fenomeni ambientali che accompagnano i cambiamenti climatici possono, infatti, influire sulla salute umana a diversi livelli e dipendono da complesse interazioni di fattori fisici, sociali ed ecologici. Impatti immediati e diretti sono quelli che derivano da una maggiore esposizione ad eventi climatici estremi (ondate di calore, siccità, alluvioni, cicloni) e ad inquinanti atmosferici e areoallergeni (spore e muffe). Effetti meno diretti sono quelli mediati da cambiamenti nei sistemi biofisici ed ecologici, che influenzano il rendimento dei raccolti, i flussi d’acqua, l’integrità delle risorse naturali, il ciclo di vita dei vettori di malattie infettive, mentre rischi tardivi ma diffusi sono i problemi mentali ed i conflitti sociali dovuti ad una carenza di risorse base, quali acqua e cibo.

Per entrare più nello specifico, numerosi studi scientifici hanno evidenziato come l’allungamento delle stagioni polliniche, l’aumento della temperatura media e della CO2 atmosferica ed il verificarsi di eventi estremi quali le alluvioni o la siccità determinino una maggiore esposizione dell’uomo a polline, muffe e inquinanti atmosferici e, quindi, un aumento dell’incidenza di disturbi allergici, quali l’asma, la febbre da fieno e le riniti.

Eventi estremi quali ondate di caldo o di freddo intenso sono stati, inoltre, correlati ad una maggiore incidenza di ricoveri ospedalieri per sindrome coronarica acuta, ictus ed aritmie cardiache. In questo ambito, numerosi studi hanno evidenziato un effetto sinergico tra la temperatura e le concentrazioni tossiche di inquinanti atmosferici (PM10, ozono); nello specifico, sembra che l’aumento dell’ozono danneggi gli scambi gassosi polmonari e comprometta, di conseguenza, la funzionalità cardiaca, mentre l’aumento del particolato atmosferico innesca una reazione infiammatoria generale, aggravando l’asma, riducendo le funzioni polmonari e dando origine a fenomeni trombotici.

Alcuni effetti dei cambiamenti climatici possono anche influenzare fasi delicate dello sviluppo umano quali la gametogenesi, la fecondazione, il pre-impianto dell’embrione, la gravidanza e la prima infanzia. Numerose evidenze hanno dimostrato che i contaminanti ambientali possono avere effetti negativi sulla fertilità maschile, alterando il numero e la qualità degli spermatozoi. In aggiunta, l’aumento dell’esposizione ambientale a sostanze tossiche e biotossine può causare cambiamenti epigenetici, alterando l’espressione genica e influenzando, quindi, i vari stadi dello sviluppo umano. Eventi climatici estremi possono, inoltre, causare una carenza di cibo e uno stato di malnutrizione della madre è causa di basso peso del bambino alla nascita e potrebbe determinare in età adulta malattie cardiovascolari, obesità e sindrome metabolica.

Il clima è anche un fattore determinante per la diffusione di molte malattie infettive di origine virale, batterica o parassitaria, quali ad esempio la malaria, la febbre gialla, l’influenza aviaria, trasmesse da vettori (vector borne diseases) o da animali (zoonotic diseases). Gli agenti infettivi ed i loro vettori sono, infatti, molto sensibili alle condizioni ambientali, per cui le variazioni nelle precipitazioni e nella temperatura ne influenzano la sopravvivenza, la riproduzione e la moltiplicazione esponenziale determinando la creazione di nuove nicchie ecologiche ed impattando sull’incidenza e sulla distribuzione di queste malattie anche in zone non endemiche. Negli ultimi anni, si è quindi assistito ad un cambio della distribuzione geografica di alcune patologie infettive tradizionalmente presenti solo in aree asiatiche o africane (malaria, febbre del Nilo occidentale).

Altre potenziali ripercussioni del climate change riguardano un incremento dei rischi legati alla produttività agricola e alla sicurezza alimentare. In primo luogo, il verificarsi di eventi climatici estremi può direttamente danneggiare o distruggere interi raccolti, riducendo la disponibilità di cibo. Il mutamento delle condizioni climatiche e ambientali sembra, inoltre, favorire una maggiore contaminazione del cibo con microbi, alghe e funghi tossici e micotossine. Infine, il riscaldamento, le variazioni nella frequenza ed intensità delle piogge e l’innalzamento del livello degli oceani determinano alterazioni del ciclo dell’acqua e un aumento delle contaminazioni sia microbiologiche che chimiche dai terreni, dagli impianti di depurazione e dalle discariche di rifiuti, con il conseguente aumento del rischio di malattie trasmesse dall’acqua stessa. Un esempio molto esplicativo è quello del Vibrio cholerae, la cui proliferazione è favorita dall’aumento della temperatura dell’acqua e dall’acidificazione degli oceani. I cambiamenti climatici possono, infine, avere degli impatti psicologici indiretti quali ansia, depressione, stress fino alle malattie mentali vere e proprie. Ondate di caldo o freddo prolungate possono, infatti, determinare situazioni di stress-cronico, mentre eventi climatici estremi quali alluvioni, uragani o incendi hanno effetti critici rilevanti sulla salute mentale degli individui coinvolti, che vanno dalla sindrome post-traumatica fino a gravi stati di ansia e depressione conseguenti alla perdita della casa e alla migrazione forzata.

Si ringrazia per la collaborazione nella stesura di questo articolo il Prof. Giovanni Aloisio Membro del Comitato Strategico Fondazione CMCC (Centro Euromediterraneo sui Cambiamenti Climatici)

Prof Lamberto Coppola
• Laureato in Medicina e Chirurgia nell’Università di Bari con il massimo dei voti e la lode nel 1977; • Specializzato in Ginecologia ed Ostetricia nell’ Università di Bari con il massimo dei voti e la lode nel 1981; • Specializzato in Andrologia nell’ Università di Pisa con il massimo dei voti e la lode nel 1985; • Perfezionato in Sessuologia Clinica nell’ Università di Pisa con il massimo dei voti e la lode; • Master in Endoscopia Ginecologica Avanzata – Università di Bari; • Master in Fisiopatologia della Riproduzione Umana e Tecniche di Fecondazione Assistita presso il Dipartimento Materno Infantile dell’Università di Palermo; • Primario Idoneo di Ostetricia e Ginecologia con il massimo dei voti nel 1987; • Diplomato in “Ipnologia Clinica” presso l’Istituto “Franco Granone” di Torino • Professore di Fisiopatologia della Riproduzione Umana presso la Scuola di Specializzazione in Andrologia dell’Università di Pisa dal 1987 al 2004 e Professore di Biochimica sistematica Umana presso l’Università della Calabria dal 1999 al 2001; • Attualmente è Tutor Aziendale per le Tesi di Laurea e Docente nei Seminari Integrativi di semiologia nella Facoltà di Scienze, Corso di Laurea in Biologia, Università del Salento; • Pioniere della Procreazione Medicalmente Assistita in Italia, nel 1984 fonda in Puglia la prima Banca del Seme Italiana con autorizzazione specifica conservazione dei gameti maschili e fecondazione artificiale; • Attualmente è Direttore dei Centri Integrati di Andrologia e Fisiopatologia della Riproduzione Umana Tecnomed di Nardò e Gallipoli e Casa di Cura “Fabia Mater” di Roma dove viene praticata diagnostica all’avanguardia e ricerca scientifica nel campo delle patologie di coppia e le più moderne tecniche di procreazione assistita. • Fondatore e componente del C.E.C.O.S. ITALIA (Centri per la Conservazione degli Ovociti e Spermatozoi); • Fondatore e Consigliere Nazionale della Società Italiana della Riproduzione (S.I.d.R.); • Coordinatore del gruppo d’interesse di Medicina di Coppia della Società Italiana della Riproduzione (S.I.d.R); • Delegato Regionale dell’Associazione Ginecologi Extra Ospedalieri (AGEO) e della Società Italiana di Fitoterapia ed Integratori in Ostetricia e Ginecologia (SIFIOG); • Autore di 196 pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali ed internazionali; • Relatore, moderatore e discussant nei principali convegni scientifici nazionali ed internazionali della disciplina che esercita.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui