Con l’avvicinarsi della bella stagione vengono sempre più a presentarsi disturbi di respirazione nasale legati o meno a fattori allergici: naso che cola, starnuti ricorrenti, ostruzione nasale e quant’altro rappresentano la stragrande maggioranza dei sintomi legati alle rinopatie allergiche e non. Particolare interesse negli ultimi anni hanno suscitato le riniti vasomotorie, classificate come rinosinusopatie croniche che, per quel che riguarda la fisiopatogenesi, sono caratterizzate da una iperreattività nasale.
Pur riconoscendo una eziologia non univoca, esse presentano clinicamente una medesima
sintomatologia: rinorrea siero acquosa o mucosa, ostruzione nasale e crisi di starnutazione ad andamento cronico-recidivante.
Le riniti vasomotorie possono essere classificate in due grandi gruppi:
1) LA RINITE ALLERGICA, perenne e stagionale o intermittente e persistente
2) LE FORME NON ALLERGICHE, ulteriormente classificabili in
- a) Rinite con granulociti neutrofili, NARNE (NON Allergicic Rhinitis with neutrophilis);
- b) Rinite con granulociti eosinofili, NARES (Non allergic Rhinitis with eosinophilis);
- c) Rinite con mastociti. NARMA (Non allergic Rhinitis with Mast Cells);
- d) Rinite mista esosinofilo mastocitaria, NARESMA (Non allergic Rhinitis with Eosinophilis and Mast Cells).
Le forme allergiche e non, possono coesistere nello stesso paziente.
Da un punto di vista epidemiologico, la prevalenza delle riniti vasomotorie varia in letteratura dal 15 al 42% della popolazione negli adulti e, dal 12 al 22% nei bambini.
Vi è concordanza nel ritenere che l’incidenza delle forme allergiche è raddoppiata nell’ultimo
decennio. La corretta diagnosi di queste rinopatie richiede:
– un’attenta anamnesi finalizzata a ricercare i sintomi suddetti, la loro insorgenza, il loro
andamento temporale;
– un’attenta anamnesi familiare
– esame obiettivo ORL completo con endoscopia nasale
– Skin Prick test
– Rast
– Citologia nasale mediante brushing o altra forma di prelievo della cellularità.
La citologia nasale consente di differenziare tra loro le forme non allergiche e risulta utile nel monitoraggio delle forme allergiche e non allergiche, specie durante il trattamento farmacologico.
– La TC dei seni paranasali in assiale e coronale con algoritmo per osso, senza m.d.c., risulta utile per valutare il grado di congestione della mucosa naso-sinusale e le eventuali complicanze locali di una rinosinusopatia cronica e la risposta alla terapia; risulta necessaria in previsione di interventi chirurgici come opzione terapeutica.
In un’ottica preventiva una attenta valutazione del paziente in fase precritica permette al medico di poter personalizzare il trattamento, che sia medico o chirurgico, per cercare di limitare al massimo i disturbi legati a questo tipo di patologie.