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Un recente studio ha esaminato la rilevanza del testosterone, dell’estradiolo e di alcuni peptidi (ossitocina (OT), -endorfina e prolattina (PRL)) per l’eccitazione sessuale nell’uomo.
Oltre agli studi comportamentali, sono state prese in considerazione anche le prove della distribuzione dei recettori gonadici degli steroidi nel cervello e le prove limitate derivanti dall’imaging cerebrale.
Il testosterone svolge un ruolo chiave nel maschio adulto, con prove chiare e coerenti da studi su uomini ipogonadici ed eugonadici.
I ruoli del testosterone nello sviluppo dell’eccitazione sessuale e nell’invecchiamento maschile sono meno chiari.
La rilevanza dell’aromatizzazione e degli effetti non sessuali del testosterone che potrebbero influenzare indirettamente l’eccitazione sessuale non sono ben compresi.
Il testosterone nella femmina presenta un quadro più complesso e meno coerente.
Una possibile spiegazione è una variabilità molto maggiore tra le donne nella risposta al testosterone.
E’ stata proposta un'”ipotesi di desensibilizzazione” per spiegare le notevoli differenze di genere. Esistono prove limitate di un effetto diretto dell’estradiolo sull’eccitazione sessuale nelle donne. Non è ancora chiara la misura in cui il testosterone nelle donne agisce per conversione in estradiolo o per aumento di estradiolo libero.
Il ruolo dei peptidi nell’eccitazione sessuale rimane incerto, in parte a causa dei molteplici ruoli e siti di azione della maggior parte dei peptidi. OT e -endorfina sembrano avere effetti sia eccitatori che inibitori.
La PRL è stata proposta come fattore inibitorio tramite l’inibizione diretta dell’attività dopaminergica, ma l’evidenza di ciò non è conclusiva.
Mentre il concetto tradizionale di “ormone” continua ad applicarsi al ruolo del testosterone e dell’estradiolo nell’eccitazione sessuale, i peptidi presentano un ruolo più complesso.