Armonia sociale: desiderio e non più speranza.

In un momento storico come l’attuale è auspicabile un ritorno a valori del passato. Le festività natalizie incarnano il vero concetto di armonia, o meglio dovrebbero incarnare e riportarci indietro nel tempo, alle parole dei nonni che riponevano nel Natale ogni speranza per il futuro. Lo facevano in senso di fede identificando la natività come un risorgere in tutto, in senso di speranza, in senso di fiducia verso un futuro migliore. Il Natale da sempre considerato simbolo di unione nella fede, nella pace, nella condivisione sia davvero il simbolo di un’armonia perduta….e negli ultimi due anni ognuno di noi potrebbe dire la sua. La pandemia ci ha allontanati fisicamente, ha lasciato tutti nel disagio della solitudine specie per tanti vulnerabili nel proprio ego ed incapaci di reagire a quel macigno chiamato solitudine. Bambini ed anziani maggiormente, intere famiglie, malati bisognosi, hanno dovuto cedere il passo all’isolamento. Si pensi alle residenze per anziani dove nonni già soli hanno perso una voce, una carezza, uno sguardo più che mai desisderato; per non parlare di coloro i quali in un reparto di terapia intensiva hanno sommato alla paura lo sconforto, per la totale assenza di una persona cara e nel timore di non potercela fare. Allora che dire o meglio che sperare? Che questo Natale sia foriero di un’armonia che non c’è e precursore di una speranza che presto torni certezza con lo sguardo, con l’abbraccio e con i gesti di sempre.