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Quando si parla di pubalgia, bisogna saper discriminare svariate sottocategorie che pur generando dolore nella stessa zona anatomica, possono presentare eziologia differente.
La vera e propria pubalgia è un’infiammazione delle inserzioni tendinee dei muscoli adduttori o delle inserzioni tendinee dei retti inferiori dell’addome.
Ma molto spesso, ci troviamo in situazioni in cui le inserzioni tendinee non sono il vero problema ma il dolore deriva da alcune radici nervose della colonna lombare.
Le vertebre incriminate risultano essere T12-L1-L2, ovvero quel gruppo di vertebre che fornisce l’innervazione sensitiva alla zona pubica.
In molti casi la normalizzazione delle strutture adiacenti alle vertebre sopracitate e la corretta manipolazione del segmento vertebrale con tecnica HVLA portano alla risoluzione precoce del caso.
I vari tipi di sindrome
La “Sindrome retto-adduttoria” è la forma più comune di pubalgia, è caratterizzata da una tendinopatia inserzionale (un’infiammazione della giunzione tra tendine e osso) a carico dei muscoli adduttori e/o dei retti addominali, colpisce in prevalenza i maschi (calciatori, rugbisti, hockeisti, sciatori, saltatori di ostacoli).
Si manifesta con un dolore localizzato a livello inguinale con irradiazione alla regione adduttoria e a livello retto-pubico.
La “Sindrome sinfisaria” che riguarda invece il parziale cedimento della sinfisi pubica.
La sinfisi pubica è un’articolazione fibro-cartilaginea praticamente immobile che si trova al centro del bacino: la sua mobilità limitata è comunque molto importante, soprattutto nelle donne durante il parto, perchéé consente, grazie alla sua elasticità, il passaggio del feto.
In gravidanza, la griglia pelvica della donna è sottoposta a grandi stress per i movimenti di nutazione e contronutazione; inoltre, per effetto di un generale aumento della lassità dei legamenti, a causa della produzione degli ormoni “relaxina” e progesterone, può verificarsi un rilasciamento della sinfisi pubica che può causare dolore, più o meno intenso, mentre si cammina o nei cambi di posizione, soprattutto a letto.
Tale disturbo, in genere, non deve destare preoccupazione in quanto legato a cause funzionali e destinato a risolversi spontaneamente dopo il parto.
La “sindrome della guaina del retto femorale”, anche detta “sindrome del nervo perforante del retto addominale nel calciatore”, è causata dallo stiramento del nervo perforante a causa di una lesione della fascia superficiale addominale;
Ma c’è un altro ma! Alcune volte la causa della pubalgia risiede nel muscolo ileo – psoas che prende inserzione sul piccolo trocantere del femore ovvero nelle zone limitrofe dei muscoli adduttori.
Saper effettuare una corretta diagnosi differenziale è fondamentale per capire in quali delle 3 categorie ci si trova.
Il trattamento della pubalgia è complesso: il migliore approccio è quello di trattare la patologia con decisione, fin dall’inizio, per evitare una cronicizzazione.
Innanzitutto vanno eliminate le cause che sembrano responsabili della patologia, quindi:
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Riposo, per una durata variabile da alcune settimane ad alcuni mesi;
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Trattamento farmacologico antiinfiammatorio locale e sistemico;
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Utilizzo di terapia manuale;
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Utilizzo di mezzi fisici come Hilt terapia, Tecarterapia, per attenuare l’infiammazione ed agevolare la guarigione dei muscoli interessati
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Esercizi di stretching dei muscoli adduttori, lavorando subito al di sotto della soglia del dolore;
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Esercizi di riequilibrio del bacino;
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Esercizi di propriocezione.