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Il gruppo consultivo strategico di esperti sull’immunizzazione (Sage) dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha modificato la raccomandazione per i vaccini contro il papillomavirus umano(HPV).
Dalle prove disponibili, il Sage ha infatti concluso che anche una singola dose di vaccino offre una solida protezione contro l’HPV, paragonabile a quella ottenuta con schemi a due dosi.
Questo potrebbe essere un “punto di svolta per la prevenzione della malattia”, in quanto garantirebbe “più fiale del vaccino ‘salvavita’ e raggiungere più ragazze”, ha dichiarato l’OMS in un comunicato stampa.
Al momento le campagne vaccinali prevedono due dosi in tutti gli individui e tre per quelli immunocompromessi e quelli con l’HIV. Ora che l’Oms ha ritenuto che una dose di vaccino HPV sia sufficiente e che i responsabili politici dovrebbero apportare modifiche ai piani vaccinali, affermano gli esperti in un recente commento editoriale pubblicato sul The Lancet Oncology.
Gli editorialisti vorrebbero spingere i governi e i decisori politici a orientate i loro sforzi sullo screening e la cura del HPV.
Ma fanno anche una proposta radicale: prevedendo infatti vincoli contrattuali sulle attuali forniture del vaccino HPV ai paesi occidentali per i prossimi 3 anni, suggeriscono che, con la riduzione delle dosi, i paesi ad alto reddito forniscano le fiale in eccesso per prevenire i casi nei paesi a basso e medio reddito.
SAGE raccomanda di aggiornare i programmi di dosaggio di HPV come segue:
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Programma a una dose o due dosi per il target primario di ragazze di età compresa tra 9 e 14 anni
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Programma a una o due dosi per le giovani donne di età compresa tra 15 e 20 anni
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Due dosi con un intervallo di 6 mesi per le donne di età superiore ai 21 anni.
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