La disbiosi intestinale è una alterazione degli equilibri della composizione dei microorganismi intestinali che comporta un insieme di sintomi e disturbi dell’apparato gastrointestinale in grado di avere conseguenze anche su organi ed apparati distanti dall’intestino.
A livello del tratto gastrointestinale esiste un vero e proprio organo, il MICROBIOTA, costituito da almeno 500 specie di microrganismi , con un numero di geni (MICROBIOMA) 150-200 volte maggiore dei geni umani. Essi possono essere divisi in utili (commensali e simbiotici) o dannosi (patogeni). Il loro equilibrio(eubiosi) contribuisce a determinare lo stato di benessere dell’apparato digerente e dell’intero organismo. Se al contrario prevalgono i patogeni si innesca una reazione infiammatoria cronica che è il presupposto per l’innesco di patologie intestinali ed extraintestinali quali artrite reumatoide, malattie autoimmuni, aterosclerosi, sindrome metabolica, obesità, insulino-resistenza, diabete mellito, steatosi epatica non alcolica, ipertensione arteriosa, dislipidemie, fragilità cognitiva e fisica, atopia e allergia. Sintomi associati a disbiosi, stitichezza o diarrea, meteorismo, sindrome del colon irritabile che determina, gonfiore e tensione addominale con dolore e flatulenza, alitosi e difficoltà digestive, aumentata suscettibilità alle infezioni in genere dovuta ad una diminuzione delle difese immunitarie, aumentata probabilità di micosi dell’intestino (candidosi), vaginiti, cistiti; inoltre si possono manifestare disturbi a carattere generale quali nervosismo, ansia, disturbi del sonno, stanchezza, astenia e cambiamenti dell’umore. E’ possibile valutare la disbiosi attraverso un semplice test delle urine che evidenzia due metaboliti: Indicano il cui elevato livello è indice di disbiosi fermentativa a livello dell’intestino tenue, nella quale è consigliabile l’integrazione con ceppi di Lattobacilli, per quanto riguarda l’alimentazione invece abolizione zuccheri semplici( in particolare fruttosio) e cereali raffinati o perlomeno la loro riduzione, eliminazione alimenti lavorati dell’industria alimentare, libero consumo alimenti proteici, consentito consumo frutta fresca e secca a guscio e verdure in genere. Scatolo il cui aumento è indice di disbiosi putrefattiva a livello del colon che può essere corretta con ceppi di Bifidobatteri. Da un punto di vista alimentare maggior apporto di fibre, bere molta acqua, ridurre introito di grassi e proteine animali, aumentare introito di proteine vegetali, aumentare consumo alimenti ricchi di grassi monoinsaturi(olio extravergine di oliva) e polinsaturi( pesce, frutta a guscio specialmente noci ). Oltre all’integrazione con probiotici, cioè organismi vivi che somministrati in quantità adeguata ed equilibrata apportano un beneficio alla salute dell’organismo, può essere utile l’uso di prebiotici, ossia fibre alimentari solubili in grado di favorire la crescita della flora batterica “buona” inulina, frutto oligosaccaridi(FOS) e gli alcoli zuccheri.