Declino dell’emoglobina come segnale di insorgenza dell’iperprolattinemia

Abbiamo ipotizzato che il declino dei livelli di emoglobina (HB) prima della diagnosi di prolattinoma possa segnalare l'insorgenza dell'iperprolattinemia e stimare la durata della malattia.

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Gli uomini affetti da prolattinoma possono presentare ipogonadismo centrale e anemia secondaria, con sintomi insidiosi e non specifici che rendono difficile diagnosticare la malattia e determinarne la durata. Abbiamo ipotizzato che il declino dei livelli di emoglobina (HB) prima della diagnosi di prolattinoma possa segnalare l’insorgenza dell’iperprolattinemia e stimare la durata della malattia.

Metodi: Gl autori hanno valutato retrospettivamente i trend temporali prediagnostici dei livelli di HB di 70 uomini con prolattinoma diagnosticati dal gennaio 2010 al luglio 2022, escludendo quelli senza ipogonadismo, pazienti in terapia con testosterone e anemia non correlata.

Sessantuno su settanta uomini (87%) con prolattinoma presentavano ipogonadismo, e quaranta uomini (57%) avevano livelli di HB ≤13,5 g/dL alla diagnosi. Abbiamo identificato 25 pazienti con curve di HB “informativi” (età media, 46,1 ± 14,9 anni; prolattina mediana, 952 ng/mL; follow-up mediano, 14,0 anni), che dimostrano un evidente calo prediagnostico di HB (superiore a 1,0 g/dL), da un HB di base prediagnostico di 14,4 ± 0,3 a 12,9 ± 0,5 g/dL alla diagnosi. La durata mediana dell'”HB basso” (dalla prima misurazione dell’HB basso alla diagnosi di iperprolattinemia) è stata di 6,1 anni (IQR, 3,3-8,8 anni). Nei pazienti sintomatici, abbiamo identificato una correlazione tra la “durata dell’HB basso” e la durata del disturbo sessuale riportato dal paziente (n = 17, R = 0,502, p = 0,04). La “durata dell’HB basso” è stata significativamente più lunga della durata riportata del disturbo sessuale (7,0 ± 4,5 vs. 2,9 ± 2,5 anni, p = 0,01).

Conclusioni: Nella coorte studiata di uomini con prolattinomi e ipogonadismo, si è trovato un marcato calo dei livelli di HB che precedeva la diagnosi di prolattinoma di una mediana di 6,1 anni, con un ritardo medio di 4,1 anni tra il calo di HB e l’insorgenza dei sintomi ipogonadici. Questi risultati suggeriscono che il declino dell’HB prima della diagnosi di prolattinoma può servire come segnale precoce di iperprolattinemia.

Premiato quale miglior andrologo d'Italia ai Top doctors Award 2022. Laurea in “Medicina e Chirurgia" conseguita nel luglio 1991 con votazione di 110/110 e lode presso l’Universita’ degli Studi di Roma “La Sapienza”, discutendo la tesi sperimentale: ”Chemioterapia endocavitaria con epidoxorubicina e interferone per via sistemica nella profilassi dei tumori superficiali della vescica”. Nel novembre 1996 ha conseguito la specializzazione in Urologia con votazione di 70/70 e lode presso il Dipartimento di Urologia “U. Bracci” del Policlinico “Umberto I” di Roma discutendo la tesi sperimentale: ”L’ecografia trans rettale, il PSA ed il PSAD. Tre metodiche a confronto nella diagnostica del carcinoma della prostata”. Nel 2014 conseguimento di Master di II livello in Andrologia ,implantologia e chirurgia protesica. Nel 2016 conseguimento Master di secondo livello in Seminologia e Fisiopatologia della Riproduzione Umana. Dal 2018 revisore delle riviste scientifiche Central European Journal of Urology , Hormone and Metabolic Research Journal. Dal 2018 libero docente presso l’Università Federiciana di Cosenza. Nel 2014 vincitore del Doctoralia Awards quale miglior Urologo Andrologo d’Italia , nel 2018 Vincitore del Mio Dottore Awards quale miglior Urologo Andrologo d’Italia.

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