Secondo quanto concludono su Nature tre studi indipendenti i casi di epatite acuta grave infantile osservati nel 2022 potrebbero essere collegati al virus adeno-associato 2 (AAV2), un comune virus infantile in grado di moltiplicarsi solo in presenza di un altro virus helper, come l’adenovirus o l’herpesvirus.
L’allarme era stato lanciato dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) nel luglio dello scorso anno che riportava 1010 casi probabili di epatite acuta grave a eziologia sconosciuta nei bambini, inclusi 22 decessi, segnalati da 35 paesi in cinque regioni dell’OMS. A poca distanza dal precedente comunicato del giugno 2022 venivano segnalati 90 nuovi casi probabili e altri quattro decessi. Inoltre due nuovi paesi, Lussemburgo e Costa Rica, riportavano casi probabili. E ora da tre studi su Nature emerge che l’infezione da AAV2 è in qualche modo collegata ai casi di epatite infantile.
Nel primo studio Charles Chiu, infettivologo all’Università della California, e colleghi hanno analizzato campioni ematici di 16 bambini statunitensi con epatite acuta grave di origine sconosciuta confrontandoli con 113 controlli. Rilevando l’AAV2 nel 93% dei casi rispetto al 3,5% dei controlli. Ma non solo: nei 13 bambini infettati da AAV2, sono state rilevate coinfezioni con virus helper (Epstein-Barr o herpesvirus gruppo HHV-6) in grado di promuovere la replicazione di AAV2. Negli altri due studi Emma Thomson della London School of Hygiene and Tropical Medicine e Judith Breuer, virologa all’University College London riportano risultati simili dal Regno Unito.
Il primo team di ricerca ha rilevato AAV2 in 26 su 32 (81%) casi di epatite, rispetto al 7% controlli, mentre il secondo ha rilevato AAV2 in 27 casi su 28 (96,4%) di epatite a fronte di tassi altrettanto bassi nei controlli. Ma nonostante questi risultati resta da chiarire il ruolo di AAV2 nell’epatite acuta grave. Tanto che in un articolo News & Views di accompagnamento Frank Tacke, epatologo ai Campus Charité Mitte e Virchow-Klinikum di Berlino in Germania, scrive: «L’ondata di epatite nella primavera del 2022 ha coinciso con il rilassamento mondiale delle misure contro il COVID-19. E la tempistica dell’epidemia potrebbe essere spiegata dal fatto che i bambini sono stati improvvisamente esposti a un’elevata carica virale oppure avevano una maggiore suscettibilità a virus altrimenti innocui».
Nature 2023. Doi: 10.1038/s41586-023-05949-1
http://doi.org/10.1038/s41586-023-05949-1
Nature 2023. Doi: 10.1038/s41586-023-05948-2
http://doi.org/10.1038/s41586-023-05948-2
Nature 2023. Doi: 10.1038/s41586-023-06003-w
http://doi.org/10.1038/s41586-023-06003-w
Nature 2023. Doi: 10.1038/d41586-023-00570-8
http://doi.org/10.1038/d41586-023-00570-8