L’eritermalgia primitiva è caratterizzata da attacchi acuti di dolori urenti alle estremità, che appaiono rosse e calde. Insorge spontaneamente durante la prima infanzia e l’adolescenza, in assenza di una malattia sottostante evidente. Può essere sporadica o ereditaria; al momento sono state descritte meno di 30 famiglie.
SINTOMATOLOGIA
Dal punto di vista clinico, è caratterizzata da episodi di congestione rossa simmetrica, vasodilatazione e dolore urente in entrambi i piedi e le gambe dopo esercizio fisico, stazione eretta prolungata ed esposizione al calore, che generalmente costringe i pazienti a evitare l’uso di calze o scarpe chiuse, neppure durante l’inverno, e a cercare sollievo immergendo i piedi nell’acqua gelida. Nei casi familiari, la malattia viene ereditata con modalità autosomica dominante. Il gene responsabile della eritermalgia autosomica dominante, SCN9a, è localizzato sul cromosoma 2q. SCN9a è un gene di 26 esoni che codifica per la subunità alfa Nav1.7 del canale del sodio voltaggio-dipendente. Questo canale è presente soprattutto nelle radici posteriori dei gangli e nei neuroni dei gangli simpatici. Tutte le mutazioni note sono missenso e causano un guadagno di funzione, riducendo il livello di attivazione della Nav1.7, con conseguente ipereccitabilità dei neuroni del segnale doloroso. L’eritermalgia secondaria è di natura acquisita; nella maggior parte dei casi insorge più tardivamente ed è costantemente correlata all’uso di farmaci o a una malattia sottostante (vasculite, neuropatia). Al contrario della eritromialgia, il numero delle piastrine sia nella eritermalgia primitiva ereditaria che in quella secondaria è normale. La consulenza genetica deve tenere conto della storia familiare del paziente e i genitori affetti devono essere informati sul rischio di ricorrenza del 50%.
TRATTAMENTO
La terapia analgesica per il dolore neuropatico è problematica. Tuttavia, i canali del sodio voltaggio-dipendenti sono bersagli potenziali degli anestetici locali (lidocaina), degli antiritmici sistemici (mexiletina) e dei farmaci antiepilettici, come la fentoina. In molti pazienti, la somministrazione orale di mexiletina (600 mg/die) allevia rapidamente i sintomi, suggerendo che il blocco dei canali del sodio voltaggio-dipendenti è una valida opzione terapeutica. La prognosi dipende dalla gravità della malattia. Nelle forme gravi il dolore urente determina un urgente bisogno di freddo alle estremità colpite. Di conseguenza, la cute della gamba colpita (di solito il piede) può macerare esitando in fissurazioni e infezioni cutanee e, talvolta, in una sepsi, che può mettere a repentaglio la vita. Nei casi di infezioni ripetute può essere necessaria l’amputazione. Il dolore urente estremamente grave può causare gravi conseguenze psicologiche e la depressione.
(fonte orpha.net)