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La Fecondazione in Vitro
La fecondazione in vitro è probabilmente la procedura di fecondazione assistita più largamente utilizzata nel mondo. In parole semplici, la Fivet consiste nella raccolta per aspirazione ecoguidata (con l’aiuto di un ecografo) di più ovociti dall’ovaio, i quali (massimo tre ovociti) vengono messi a contatto in provetta con spermatozoi del partner. Gli embrioni ottenuti vengono quindi trasferiti nell’utero sperando nel loro attecchimento che in genere avviene nel 25% dei casi in cui la donna abbia un’età inferiore ai 35 anni e se non esistono nei partners condizioni cliniche particolari che possano ridurre i risultati .
Anche se la Fivet è stata sviluppata per trattare coppie la cui sterilità è conseguente al danno tubarico, la tecnica è risultata molto utile in pazienti affette da endometriosi, ipofertilità maschile di lieve entità e perfino nei casi di sterilità idiopatica, vale a dire in quel 10% delle coppie in cui non si riesce a fare una precisa diagnosi sulla causa che ha determinato l’assenza di una gravidanza spontanea. In questi casi la metodica può alcune volte addirittura aiutare a capire la causa della sterilià.
Vediamo ora le varie fasi della FIVET
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Somministrazione di analoghi dell’ormone rilasciante le gonadotropine endogene (GnRHa) per sopprimere l’attività di tutti gli altri ormoni (iniezioni o spray nasale), generalmente per due settimane prima della somministrazione di gonadotropine esogene e successivamente per ulteriori 10-14 giorni a seconda della risposta. Alcune volte per questo scopo si preferisce l’utilizzo di farmaci antagonisti del GnRH, che al contrariio dell’analogo, vengono somministrati verso la fase finale della stimolazione farmacologia di un ciclo naturale.
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Somministrazione di gonadotropine (FSH e/o HMG) per stimolare la crescita dei follicoli ed indurre l’ovulazione.
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Monitoraggio del trattamento, per misurare la crescita dei follicoli, individuare la dose terapeutica e prevenire gli eventuali effetti collaterali dell’iperstimolazione ovarica:
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Attraverso l’ecografia ovarica transvaginale (eseguita più volte durante un ciclo di trattamento);
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Attraverso il dosaggio del 17 beta Estradiolo su campione di sangue.
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Prelievo ecoguidato transvaginale e raccolta degli ovuli (PICK UP), in analgesia, dopo circa 36 ore dalla somministrazione dell’ormone HCG, necessario per indurre la maturazione ovocitaria stessa. Tale intervento dura dai 10 ai 30 minuti a seconda della difficoltà.
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Il campione di sperma, ottenuto lo stesso giorno del prelievo ovocitario o precedentemente criopreservato, viene opportunamente preparato nel laboratorio andrologico;
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Fecondazione: gli ovociti idonei alla fecondazione e gli spermatozoi vengono preparati e tenuti assieme per circa 16-18 ore e quindi esaminati al microscopio invertito per valutare l’avvenuta fertilizzazione. Gli eventuali ovociti in eccesso o gli embrioni, su richiesta della coppia, possono essere crioconsevati se presentano caratteristiche morfologiche idonee, altrimenti verranno eliminati.
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Trasferimento nell’utero degli embrioni 2, 3 o 5 giorni dopo la fecondazione. Gli embrioni, nel caso della FIV-ET, vengono trasferiti nell’utero.
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Test di gravidanza dopo 13 giorni dal Pick-Up e, comunque, dopo 10 giorni dal loro trasferimento.