FARMACI ANTIPROTOZOARI DI ORIGINE NATURALE 1° PARTE

Ho camminato sull'acqua e sono affonfata.. ho trattenuto il fiato e sono risalita a galla.. Sto camminando su un Tappeto di Cotone aspettando.. con impazienti brividi di poter arrivare a sfiorare le Nuvole con i miei Pensieri. Florio Paola

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Arte e mistero, misticismo e stregoneria, cosa si nasconde nelle lontani tradizioni? Gli stegoni con i loro riti e ”le magiche pozioni” utilizzavano infusi e decotti di droghe vegetali a scopo curativo. E quelle che venivano utilizzate come ‘le medicine’ degli stregoni potrebbero diventare i farmaci del futuro. Ed è proprio imparando dagli stregoni che si possono carpire i segreti delle sostanze racchiuse nelle cellule delle piante. La tappa fondamentale del rilancio attuale della ricerca etnofarmacologica nella cura della malaria inizia nel 1960.Anno in cui l’Istituto americano per la lotta ai tumori lanciò una ricerca su vasta scala: migliaia di piante vennero portate in laboratorio e studiate. Risultato: sedici anni più tardi, i ricercatori avevano individuato solo due principi attivi utili. Ma lo studio era stato condotto assolutamente a caso. Nel 1990, l’Istituto americano per la sanità diede vita a un piano quinquennale, questa volta mirato. Migliaia di ricercatori furono inviati nel sub-continente Amerindo e pazientemente e umilmente, interrogarono stregoni, sciamani e curanderos e testarono solo le piante che già facevano parte delle tradizioni mediche per quanto diverse e fantasiose. Risultato: in cinque anni furono individuati una ventina di principi attivi utili. Le piante medicinali sono considerate tradizionalmente come un dono lasciato agli uomini dalle divinità e il loro consumo rientra come basilare componente di diversi riti religiosi, iniziatrici, terapeutici e divinatori. Le piante medicinali venivano impiegate per scopi curativi e, venivano considerate come medicine per il corpo, come delle medicine sacre. I sistemi di cura tradizionali, incentrati sulla figura dello sciamano, definito “specialista-sciamano” si basavano sull’uso di un vegetale come agente psicodiagnostico.

L’infuso con la pianta vegetale veniva consumato da tutti i partecipanti della cerimonia, malati compresi. Nel corso del conseguente stato visionario lo sciamano “captava” i messaggi inviati dallo spirito della pianta o dall’entità spirituale o divina che essa rappresentava e, li “traduceva” per la collettività. Si trattava di un fenomeno di “diagnosi magica” mediante il quale le entità sovrannaturali che “abitavano” nel vegetale comunicavano allo sciamano le cause della malattia e quali piante medicinali utilizzare. I rimedi naturali nella cura della malaria e delle malattie protozoarie provengono dalle lontani tradizioni. Gli Incas curavano la “ febbre terzana” con la corteccia dell’albero di china.

Il principio attivo, il chinino, isolato dai chimici nel 1820 è tuttora essenziale contro la malaria. Gli indiani nord-americani utilizzavano l’ipecacuana per il trattamento della dissenteria.

Lo sciamano é un maestro del “volo magico” e del viaggio iniziatico: un artista e scienziato viaggiatore dal viso consunto, che sa cantare, ballare e suonare e che sa guarire. La ricerca dello sciamano é un viaggio simile alla fuga dei bambini e degli adolescenti avidi di scoprire il mondo. Lasciano il campo ristretto delle loro città per aprirsi ai venti, impregnarsi di rugiada e lasciarsi trascinare dalla sinfonia di una natura che li affascina e li strega. Il viaggio dello sciamano é un’esplorazione di foreste e deserti d’alta montagna alla ricerca di luoghi iniziatici, caverne, cascate e di erbe psichedeliche che chiama onorificamente “piante maestre”. Potrà scoprire così nel buio e nell’eccitazione psichedelica i segreti della propria anima. Hanno insegnato ai ricercatori a muoversi nel mondo in punta di piedi, come ospiti discreti negli angoli più belli e segreti della natura.

La medicina popolare di varie parti del mondo utilizza molti prodotti vegetali per il trattamento delle infezioni protozoarie. Le malattie provocate da protozoi sono responsabili di considerevole mortalità soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Più del 50% di tutte le infezioni mondiali sono rappresentate proprio da infezioni da protozoi e da elminti. Vi è comunque una continua ricerca di prodotti di origine naturale, che possono entrare nell’uso clinico come antiprotozoari o che possono servire da base di partenza per derivati semisintetici più efficaci o meno tossici. La ricerca è stimolata dalla elevata frequenza delle infezioni protozoarie e dall’aumentato fenomeno della resistenza da parte di molti protozoi nei confronti dei farmaci attualmente disponibili. Le infezioni protozoarie interessano soprattutto i paesi in via di sviluppo e le ridotte condizioni economiche sono tali da non permettere un diffuso acquisto di farmaci costosi. In Gran Bretagna, per accertare quali rimedi tradizionali possono essere utilmente impiegati nel trattamento di queste infezioni, si è dato inizio ad un programma, il Global Initiative for Traditional System (GIFTS of Health).

I principi attivi antiprotozoari di origine vegetale sono per lo più rappresentati da alcaloidi, terpeni, chinoni e fenoli. La chinina, un alcaloide contenuto nella corteccia di china, è stato usato per secoli nel trattamento della malaria; ed è servita da modello per ottenere importanti derivati semisintetici, quali: chinacrina, clorochina e meflochina. Con la comparsa di ceppi del Plasmodium falciparum resistenti alla clorochina e ad altri antimalarici, la chinina è rientrata nell’uso terapeutico, almeno nei casi più gravi.

Il principio attivo, l’emetina contenuta nell’ipecacuana, è stato il farmaco di scelta nel trattamento della amebiasi sia intestinale che epatica, ha attività contro l’Entamoeba histolytica. E’ stata poi sostituita dal metronidazolo. La berberina, è un altro alcaloide di origine vegetale ad azione antiprotozoaria è stata usata in passato nel trattamento della leishmaniosi cutanea. Principi attivi che hanno significativamente contribuito alla terapia delle infezioni protozoarie sono state il lapacolo, estratto dalla Tabebula, attivo nei confronti del Trypanosoma cruzi e l’artemisinina estratta dall’Artemisia, che è efficace nel trattamento delle complicanze cerebrali della malaria di Plasmodium falciparum clorochino resistente. Alcaloide steroideo, la conessina principio attivo dell’Holarrhena bark è utilizzata nel trattamento della dissenteria amebica contro Entamoeba histolytica.

La criptolepina, alcaloide indochinolico, estratto dalla Criptolepsis è attivo nei confronti del Plasmodium falciparum. Un precursore triterpenoico, il brusatolo estratto dalla Brucea ha attività nei confronti del Plasmodium falciparum, Entamoeba histolytica e Giardia intestinalis. Il licocalcone A, estratto dalla Chinese liquorice (liquirizia cinese), è attivo nei confronti del Plasmodim falciparum e della Leishmania donovani. La continua resistenza agli attuali trattamenti per

le infezioni antiprotozoarie, ha spostato la ricerca verso nuovi farmaci. Sono stati sottoposti a screening biologico composti isolati dagli organismi marini: dalle spugne, gli alcaloidi tetraidropirrolici e bis indolici; dalle ascidians, gli alcaloidi decahydroquinoline; dai funghi, gli alcaloidi pirrolici e i poliketidi policiclici e dalla secrezione dello stato granulare della pelle delle rane della famiglia della Phyllomedusa oreades, i peptidi dermaseptins. Questi composti sono attualmente il punto di partenza per i nuovi farmaci antiprotozoari di origine naturale.

LA Seconda Parte dell Articolo sarà pubblicata il giorno 20 maggio 24

Dott.ssa Florio Paola, nata a Roma il 22settembre 1988, iscritta all'ordine dei Farmacisti di Reggio Calabria n° 1768 il 18-01-2012. Socia dell' Agifar di Reggio Calabria, Futurpharma e ANPIF. Laureata iL 20-luglio 2011 con Laurea specialistica a ciclo unico in FARMACIA, con voto 103/110 presso l' Università degli studi di Messina, con la tesi compilativa in Farmacognosia, dal titolo:” Farmaci antiprotozoari di origine naturale. Abilitazione conseguita: presso Università degli studi di Messina il 19-12-2011 CORSO/MASTER FREQUENTATI -CORSO DI PERFEZIONAMENTO in: “Controllo di qualità, formulazioni galeniche e legislazione comunitaria di piante medicinali e loro derivati”. Presso facoltà di Farmacia, Messina, - (Articolo Pubblicato dall' Università di Messina, Presso dipartimento di Tossicologica; Facoltà di Farmacia TCH-015 Evaluation of Chemical and Physical Stability of Sodium Dichloroacetate, an Orphan Drug For Rare Metabolic Diseases, V. Cascione, A. Tomaino, P.Florio; et al., Eur j. Hosp Pharm, 2013 20:A 74 -)10° corso di perfezionamento vaccini e strategie di vaccinazione - PARTECIPAZIONE al corso Epidemiologia e prevenzione e promozione della salute con acquisizione di nozioni tecnico professionali - corso in progetti di cura e di vita nella comunità il budget di salute - partecipazione al corso scilla vene, gestione della malattia venosa cronica e della patologia linfatica nella medicina del territorio - partecipazione alla campagna vaccinale Covid-19 la somministrazione in sicurezza del vaccino anti Sars cov-2 - corso campagna vaccinale antiinfluenzale focus di approfondimento per la somministrazione in sicurezza del vaccino antiinfluenzale nelle farmacie - corso gestione del paziente con dolore -corso in progetti di cura e di vita nella comunità: il budget di salute -corso in radioprotezione nelle professioni sanitarie -corso in omeopatia e oculorinite allergica -certificato in deficit energetico nello sportivo -corso in infezioni e globalizzazione -attestato operatore pbls pediatrico -corso : la figura professionale del farmacista in un contesto di prevenzione ed educazione saniaria alla popolazione - Attualmente collaboratrice presso la Farmacia Laganà dott.ssa Maria Assunta, Melicuccà,Rc

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