Testosterone e Metabolismo Energetico nella Capacitazione degli Spermatozoi

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La capacitazione degli spermatozoi è un processo biochimico fondamentale per la fertilità maschile. Ricerche recenti, come lo studio di Patricia Peris-Frau e colleghi, stanno approfondendo i dettagli metabolici di questo processo negli spermatozoi di montone, con un focus su come il testosterone influenzi tali dinamiche.

In condizioni normali, gli spermatozoi vengono rilasciati nel tratto riproduttivo maschile in uno stato quiescente. Tuttavia, per acquisire la capacità di fecondare un ovulo, devono subire una serie di trasformazioni biochimiche che coinvolgono l’attivazione dei percorsi metabolici energetici. Questo processo, noto come capacitazione, richiede un considerevole consumo di energia, e il testosterone sembra giocare un ruolo critico in questo meccanismo.

Gli spermatozoi incubati in un medium capacitando, secondo lo studio, mostrano un aumento significativo del consumo di adenosina trifosfato (ATP), che è il carburante primario per la motilità. Parallelamente, è stata osservata un’escrezione più elevata di lattato, prodotto finale della glicolisi, indicativa di un metabolismo accelerato. Tali variazioni bioenergetiche sono essenziali per permettere agli spermatozoi di acquisire la cosiddetta motilità iperattivata, indispensabile per la penetrazione dell’ovulo.

L’aspetto più interessante di questo studio è la correlazione tra i livelli di testosterone e la capacità degli spermatozoi di gestire il metabolismo energetico. Il testosterone non solo stimola la produzione di ATP, ma sembra anche modulare la sua efficienza. In sintesi, il testosterone agisce come un “ottimizzatore energetico” per gli spermatozoi, facilitando la transizione verso la capacità fecondante.

Premiato quale miglior andrologo d'Italia ai Top doctors Award 2022. Laurea in “Medicina e Chirurgia" conseguita nel luglio 1991 con votazione di 110/110 e lode presso l’Universita’ degli Studi di Roma “La Sapienza”, discutendo la tesi sperimentale: ”Chemioterapia endocavitaria con epidoxorubicina e interferone per via sistemica nella profilassi dei tumori superficiali della vescica”. Nel novembre 1996 ha conseguito la specializzazione in Urologia con votazione di 70/70 e lode presso il Dipartimento di Urologia “U. Bracci” del Policlinico “Umberto I” di Roma discutendo la tesi sperimentale: ”L’ecografia trans rettale, il PSA ed il PSAD. Tre metodiche a confronto nella diagnostica del carcinoma della prostata”. Nel 2014 conseguimento di Master di II livello in Andrologia ,implantologia e chirurgia protesica. Nel 2016 conseguimento Master di secondo livello in Seminologia e Fisiopatologia della Riproduzione Umana. Dal 2018 revisore delle riviste scientifiche Central European Journal of Urology , Hormone and Metabolic Research Journal. Dal 2018 libero docente presso l’Università Federiciana di Cosenza. Nel 2014 vincitore del Doctoralia Awards quale miglior Urologo Andrologo d’Italia , nel 2018 Vincitore del Mio Dottore Awards quale miglior Urologo Andrologo d’Italia.

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