Le riflessioni di un “Ginecologo Pentito”

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Ultimamente amo definirmi un “Ginecologo Pentito”, perché ad un certo punto della mia vita professionale ho capito che molte volte  la salute della donna è strettamente legata proprio a problematiche maschili, molto spesso trascurate dal “ginocentrismo intellettuale” tipico del “Medicicina di Eva”. Ciò non solo quando parliamo di sterilità di coppia, ma anche e soprattutto in altre situazioni, che rendono indispensabile le moderne competenze andrologiche al fianco della ormai radicata cultura ginecologica. L’Andrologia è la branca specialistica della moderna medicina che si occupa della salute sessuale e riproduttiva dell’uomo non solo dal punto di vista clinico, ma anche da quello sociale ed antropologico. Lo stesso deve dirsi dell’attuale Ginecologia, disciplina storicamente più radicata che oggi deve essere vissuta molto più di ieri con un obiettivo d’intervento nel sociale, al pari di quello fisiopatologico.

Prendiamo esempio da quel periodo della vita femminile che precede e contorna la menopausa (climaterio) in cui a causa della diminuzione di estrogeni nella donna avvengono dei mutamenti endocrini che spesso possono addirittura causare un aumento della libido. Le tensioni che si sprigionano nella donna nella fase intorno alla menopausa e che la portano a stati di irritabilità, depressione, tristezza, malinconia, nascondono spesso, in realtà, il bisogno fisiologico, naturale di un rapporto psicoaffettivo e sessuale più intenso, frequente, appagante, di cui ella stessa è all’oscuro e di cui risulta sovente inconsapevole.  Nell’uomo invece dopo i 50 anni, il testosterone si riduce dell’ 1% ogni anno. Il risultato di queste modificazioni è quindi una ridotta disponibilità nell’organismo del testosterone biodisponibile, che rappresenta proprio la forma attiva dell’ormone. La diminuzione dei livelli di testosterone si ripercuote in primo luogo sulla funzionalità del tessuto erettile. Ne conseguono sintomi emblematici che a livello sessuale sono caratterizzati dal calo della potenza sessuale e la vita di coppia ne risente non poco. Se prendiamo ora in considerazione lo spinoso argomento della poliabortività, mi sono reso conto che bisognerebbe indirizzare il nostro interesse anche alle condizioni di salute e alle abitudini sessuali, alimentari ed igieniche del partner maschile. Infatti, con quello che viene definito “Buon Senso Andrologico”, si possono evitare tutte le cause estrinseche che determinano la frammentazione del DNA all’interno dello spermatozoo. Il gamete maschile, infatti, ha un’anima biologica che rappresenta il motivo della sua stessa esistenza. Si tratta appunto del suo DNA, la parte più nascosta della cellula e soprattutto la più sensibile all’attacco dei ROS. L’azione ossidante dei Radicali, infatti, pur lasciando integro l’aspetto morfologico della cellula riproduttiva, può attaccare direttamente le eliche del DNA rendendola instabile e generando, al suo interno, rotture e mutazioni. Questo processo, ovviamente, influenza negativamente l’esito di una fecondazione, sia essa naturale o artificiale. L’introduzione nei laboratori andrologici di metodiche per la valutazione dell’integrità genomica, infatti, ha permesso di individuare la causa celata di alcuni casi di infertilità inspiegata in soggetti con parametri seminali apparentemente nella norma. Inoltre, la scoperta di alterazioni genomiche potrebbe mettere in discussione le modalità di scelta degli spermatozoi da utilizzare per tecniche di fecondazione in vitro, che oggi si basano principalmente su criteri morfologici.

Lo studio del grado di frammentazione del DNA associato al dosaggio dei lipoperossidi e dell’apoptosi permette di chiarire se l’origine dei danni sia di natura ossidativa, suggerendo quindi all’andrologo la strada per una possibile terapia antiossidante. L’uso combinato delle metodiche, inoltre, permette di monitorare l’efficienza del trattamento farmacologico.

Lo spermatozoo è uno dei due protagonisti coinvolti nella formazione di una nuova vita, ma lo stress ossidativo del liquido seminale non danneggia solo il maschio. Lo stress emotivo derivante da un mancato concepimento investirà inevitabilmente entrambi i partner amplificando le condizioni di stress biologico. Curare la patologia andrologica in una coppia infertile, quindi, significa curare contemporaneamente la coppia, gettando le basi per la nascita di una nuova e desiderata vita. In letteratura vi sono numerose evidenze che riportano il miglioramento dei parametri seminali in seguito a terapie basate sulla somministrazione di sostanze antiossidanti, le quali sembrano avere effetti più che positivi, non solo sulla qualità del liquido seminale, intesa come motilità e morfologia degli spermatozoi, ma anche sulla integrità del DNA.

Ma la frammentazione del DNA nemaspermico può anche essere causata da situazioni particolari che determinano ipertermia scrotale, basti pensare al varicocele, alle saune, all’uso di indumenti acrilici, all’abitudine di utilizzare i computer tenendoli sulle gambe. Correggere queste situazioni patologiche o le cattive abitudini migliora il genoma.

Per non parlare poi delle cerviciti croniche recidivanti, delle vaginiti e persino della pelvidinia, spesso questa associata a eiaculazione precoce del partner. L’andrologo, in questi casi, correggendo la tempistica dell’orgasmo maschile aiuterebbe non poco il ginecologo a risolvere la problematica del dolore della donna.

Nel caso particolare dell’infezione da HPV (papilloma virus), sappiamo il 30% dei partner maschili ne è portatore con un genotipo diverso per differenza genere e può perpetuarne l’infezione nella coppia. Perché quindi negare questa evidenza ed ignorare anche in questo caso la contemporanea diagnosi, tipizzazione e terapia nell’uomo? Eppure la frequenza del tumore del pene sta aumentando.

Un’ulteriore osservazione va fatta circa la prevenzione di tale infezione anche nell’uomo. E’ stata già ampiamente dimostrata la connessione tra HPV e molte patologie genitali nella donna, ma altrettanto elevata è la prevalenza di infezioni da Papillomavirus nel maschio, associate a lesioni quali verruche e condilomi. Infatti, molti Stati, come per esempio il Messico, l’Australia e l’Austria, si sono adoperati nell’introdurre un programma di vaccinazione per entrambi i sessi, essendo il maschio un serbatoio dell’infezione.

Alla luce di tutto ciò, la speranza e la necessità di ricercatori e medici mira a migliorare sempre più le conoscenze, la diagnosi ed il trattamento di infezioni da Papillomavirus sia nella donna che nell’uomo. Infatti è certo è che le conoscenze sulla diffusione dell’infezione tra uomini in generale sono meno precise di quelle disponibili per le donne, spesso inficiate da pregiudizi e stereotipi culturali che allontano gli andrologi dagli studi ginecologici, quando invece essi dovrebbero essere i naturali partner anche in questo delicato campo.

Le flogosi croniche della donna oggi più che mai non devono essere trattate senza che si conosca esattamente e contemporaneamente la situazione andrologica e sessuologica di coppia. Le prostatiti e le prostatosi aumentano notevolmente la quantità di leucociti attivati nel liquido seminali che, riversandosi in vagina, inducono in loco una catena di reazioni che portano alla sindrome mastocitaria e alla conseguente vulvodia. Curare una flogosi prostatica misconosciuta, spesso provocata da cattive abitudini sessuali dell’uomo, può risolvere poi anche un problema di una poliabortività inspiegata. Infatti i leucociti attvati generano ROS nel liquido seminali, i quali poi attaccano l’integrità del DNA nemaspermico e, come già ho detto in precedenza, ciò influenza inesorabilmente l’esito di una fecondazione, sia essa naturale o artificiale.

Insomma, l’andrologo con competenze fisiopatologiche, urologiche, ginecologiche e laboratoristiche oggi rappresenta uno strumento ideale del ginecologo del terzo millennio, che deve ormai uscire dalla sua “Turris Eburnea” , non solo per quanto riguarda le patologie della sfera sessuale e riproduttiva, ma anche nel più delicato campo della prevenzione e della salute della coppia in generale.

• Laureato in Medicina e Chirurgia nell’Università di Bari con il massimo dei voti e la lode nel 1977; • Specializzato in Ginecologia ed Ostetricia nell’ Università di Bari con il massimo dei voti e la lode nel 1981; • Specializzato in Andrologia nell’ Università di Pisa con il massimo dei voti e la lode nel 1985; • Perfezionato in Sessuologia Clinica nell’ Università di Pisa con il massimo dei voti e la lode; • Master in Endoscopia Ginecologica Avanzata – Università di Bari; • Master in Fisiopatologia della Riproduzione Umana e Tecniche di Fecondazione Assistita presso il Dipartimento Materno Infantile dell’Università di Palermo; • Primario Idoneo di Ostetricia e Ginecologia con il massimo dei voti nel 1987; • Diplomato in “Ipnologia Clinica” presso l’Istituto “Franco Granone” di Torino • Professore di Fisiopatologia della Riproduzione Umana presso la Scuola di Specializzazione in Andrologia dell’Università di Pisa dal 1987 al 2004 e Professore di Biochimica sistematica Umana presso l’Università della Calabria dal 1999 al 2001; • Attualmente è Tutor Aziendale per le Tesi di Laurea e Docente nei Seminari Integrativi di semiologia nella Facoltà di Scienze, Corso di Laurea in Biologia, Università del Salento; • Pioniere della Procreazione Medicalmente Assistita in Italia, nel 1984 fonda in Puglia la prima Banca del Seme Italiana con autorizzazione specifica conservazione dei gameti maschili e fecondazione artificiale; • Attualmente è Direttore dei Centri Integrati di Andrologia e Fisiopatologia della Riproduzione Umana Tecnomed di Nardò e Gallipoli e Casa di Cura “Fabia Mater” di Roma dove viene praticata diagnostica all’avanguardia e ricerca scientifica nel campo delle patologie di coppia e le più moderne tecniche di procreazione assistita. • Fondatore e componente del C.E.C.O.S. ITALIA (Centri per la Conservazione degli Ovociti e Spermatozoi); • Fondatore e Consigliere Nazionale della Società Italiana della Riproduzione (S.I.d.R.); • Coordinatore del gruppo d’interesse di Medicina di Coppia della Società Italiana della Riproduzione (S.I.d.R); • Delegato Regionale dell’Associazione Ginecologi Extra Ospedalieri (AGEO) e della Società Italiana di Fitoterapia ed Integratori in Ostetricia e Ginecologia (SIFIOG); • Autore di 196 pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali ed internazionali; • Relatore, moderatore e discussant nei principali convegni scientifici nazionali ed internazionali della disciplina che esercita.

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