LA BATTAGLIA DELLA TOP MODEL BIANCA BALTI CONTRO IL CANCRO

E’ stata lei stessa prima sui canali social e poi in tv a raccontare l’evolversi del cancro, scoperto durante una vacanza, e la sofferenza che sta vivendo talmente forte d non riuscire nemmeno a camminare.

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Tumore alle ovaie al terzo stadio. Di questa terribile malattia soffre la top model Bianca Balti, 40 anni, madre di due figlie, oggi sotto chemioterapia. E’ stata lei stessa prima sui canali social e poi in tv a raccontare l’evolversi del cancro, scoperto durante una vacanza, e la sofferenza che sta vivendo talmente forte d non riuscire nemmeno a camminare.

Quello dell’ovaio – come spiega molto bene la Fondazione Mutagens – è uno dei tumori più insidiosi, complice una diagnosi tardiva in oltre il 70% dei casi. L’ovaio è un organo situato nelle profondità dell’addome. Se viene colpito da un tumore ha grande spazio per espandersi senza dare problemi. A renderne difficile la diagnosi concorre, oltre all’assenza di sintomi specifici, la mancanza di strategie di screening attendibili.

Le donne portatrici di varianti patogenetiche nei geni BRCA1 o BRCA2 hanno un rischio più alto (del 20-40%), e in età più giovane, di sviluppare il tumore ovarico rispetto alla popolazione generale.

Nel caso di Bianca Balti, come detto, il tumore è stato diagnosticato al terzo stadio, quindi con interessamento di una o entrambe le ovaie ed estensione oltre i confini pelvici. La terapia iniziale in questa situazione prevede la rimozione di tutta la massa neoplastica attraverso un intervento chirurgico che comporta l’asportazione di tube, ovaie ed eventualmente di altri tessuti già interessati dal tumore (a volte la chirurgia è preceduta da chemioterapia). Il passo successivo è la chemioterapia con diversi schemi terapeutici a seconda dei casi. Le possibilità di guarigione raggiungono il 90 per cento se il tumore è diagnosticato e trattato quando ancora in fase precoce, ma si riducono notevolmente quando la diagnosi è tardiva. Tuttavia negli ultimi anni le possibilità di cura sono migliorate. Oltre ai farmaci chemioterapici, si può contare anche sui PARP inibitori, particolarmente efficaci nelle pazienti con mutazioni nei geni BRCA”.

Marchigiano di Fermo vive in Romagna dal settembre del 2000. Giornalista professionista dal 1991, ha lavorato in quotidiani di diverse regioni (Marche, Umbria, Toscana, Lazio ed Emilia Romagna) fino alla qualifica di caporedattore centrale. Tra le sue esperienze anche l'assunzione, quale esperto per l'informazione, presso l'ufficio di Gabinetto del presidente del Consiglio regionale delle Marche dott. Alighiero Nuciari nei primi anni 90 e quelle radiofoniche presso alcune emittenti private sempre delle Marche.

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