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“contenuto partner”
Questo contenuto sponsorizzato è stato realizzato in collaborazione con MvM Pharma Europe srl . Le opinioni espresse sono a cura dell’azienda partner.
Oggi circa il 15% delle coppie in Italia non riesce ad avere figli a causa dell’infertilità di coppia. Sono diversi gli studi scientifici che hanno indagato la relazione tra il regime alimentare e infertilità di coppia. In particolare nell’ultimo decennio si è visto come il regime alimentare più efficace per la fertilità è il protocollo chetogenico. Nella donna si ha spesso una riduzione considerevole, dopo i 35 anni, della riserva ovocitaria e nella sua quantità, negli uomini il discorso è diversificato su più fattori, quali patologie infettive, varicocele, inquinamento ambientale (anche elettromagnetico), il fumo che causano un danneggiamento della qualità degli spermatozoi. Nella donna in particolare un BMI alto comporta una seria difficoltà nel l’avere una gravidanza e portare a termine la stessa con successo anche in seguito al primo ciclo di PMA. La dieta chetogenica seguita e presa in considerazione è nella fattispecie la low carb normoproteica (VLCKD), una vera e propria terapia alimentare che porta il paziente a ridurre la massa grassa addominale controllando l’assetto ormonale e predisponendo in modo fisiologico a realizzare il progetto della gravidanza senza effetti collaterali e senza l’utilizzo di farmaci. In particolare tale protocollo è in grado di controllare la produzione di insulina che, se è troppo elevata, compromette l’ovulazione riducendola. Questo è anche importante visto che, nella donna pronta a seguire il protocollo per la fecondazione assistita, è già necessario seguire un piano terapeutico ormonale farmacologico. Con questa dieta si lavora in maniera mirata sull’addome; il protocollo è equilibrato proprio perché normoproteica (quindi si parla di lieve chetosi e non di acidosi), ipolipidica ed ipoglucidica (basso apporto di grassi e di zuccheri). Questo metodo si applica, in caso di obesità sia da parte della futura mamma, sia da parte del futuro papà in quanto, soprattutto nel percorso di fecondazione assistita, va a migliorare la qualità delle cellule responsabili la fecondazione di entrambi i partner, quindi sull’ovocita e sullo spermatozoo ed a rendere successivamente efficace l’impianto dell’embrione alla parete uterina. La dieta chetogenica infatti potrebbe rappresentare uno strumento utile nelle donne con sovrappeso-obesità ed infertilità che necessitano di un rapido ed importante calo ponderale prima di sottoporsi a trattamenti di PMA (Procreazione Medicalmente Assistita). Tale protocollo inoltre è una vera e propria terapia antinfiammatoria di grande impatto terapeutico perché modifica la composizione corporea a sfavore della massa grassa, portando alla riduzione del rischio cardiovascolare e la normalizzazione di alcuni parametri biochimici quali: glucosio, colesterolo totale, ALT, insulina, gamma GT. Possiamo inoltre concludere che il raggiungimento di un benessere psicofisico, riduce lo stress e migliora ulteriormente la condizione di benessere della donna, questo è sicuramente un fattore pro-gravidanza! In bocca al lupo a tutte!
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