La terapia di privazione degli androgeni per il cancro alla prostata è associata a malattie cardiovascolari?

Se la terapia di deprivazione androgenica (ADT) è associata ad un aumentato rischio di sviluppare malattie cardiovascolari è scarsamente definita

tagmedicina,terapia
- Adv -

Se la terapia di deprivazione androgenica (ADT) è associata ad un aumentato rischio di sviluppare malattie cardiovascolari è scarsamente definita. Lo scopo della presente meta-analisi è di esplorare la relazione tra ADT e il rischio di eventi cardiaci.

Metodo

Per questa revisione sistematica e meta-analisi, gli autori hanno cercato nei database dall’inizio fino ad aprile 2019 per studi randomizzati controllati (RCT) o studi osservazionali che riportavano dati sulla somministrazione di ADT e l’incidenza di eventi cardiaci. La connessione è stata valutata attraverso la stima del rapporto di rischio relativo (RR) e degli intervalli di confidenza al 95% (EC).

Risultato

Un infarto miocardico acuto (AMI) significativamente aumentato è stato rilevato nel gruppo ADT rispetto al gruppo di controllo; (RR = 1,19; intervallo di confidenza 95% CI, 1,02-1,39; P <0,05). È stata osservata anche una differenza significativa tra le malattie cardiovascolari (CVD) e ADT, con RR RR = 1,25; IC al 95%, 1,11-1,40; P <.05. Inoltre, il nostro studio ha anche suggerito che l’ADT non era correlato all’aumentata incidenza di morte cardiaca improvvisa (SCD). (RR = 1,13; IC al 95%, 0,92-1,38; P = .24); AMI e CVD non erano collegati con la durata di ADT. (AMI: RR = 1,31, IC 95%, 0,66-2,63, P = .44 per gruppo> 5 anni; CVD: RR = 1,12, IC 95%, 0,97-1,30; P = .12 per gruppo> 5 anni). Inoltre, la RR per il rischio di CVD era 1,28 (IC 95%, 1,01-1,62 P <0,05) per gli uomini con PCa su nuovi agenti ormonali.

Conclusioni

Il risultato aggregato ha dimostrato che l’ADT potrebbe aumentare significativamente il rischio di CVD e AMI, ma non di SCD. Varie modalità ADT hanno un impatto diverso sul rischio di malattie cardiovascolari a diversi livelli. La nostra meta-analisi ha anche indicato che l’applicazione a lungo termine dell’ADT non è associata ad un aumentato rischio di AMI e CVD. Abiraterone ed enzalutamide potrebbero aumentare significativamente l’incidenza di eventi cardiaci nei pazienti che soffrivano di cancro alla prostata.

Premiato quale miglior andrologo d'Italia ai Top doctors Award 2022. Laurea in “Medicina e Chirurgia" conseguita nel luglio 1991 con votazione di 110/110 e lode presso l’Universita’ degli Studi di Roma “La Sapienza”, discutendo la tesi sperimentale: ”Chemioterapia endocavitaria con epidoxorubicina e interferone per via sistemica nella profilassi dei tumori superficiali della vescica”. Nel novembre 1996 ha conseguito la specializzazione in Urologia con votazione di 70/70 e lode presso il Dipartimento di Urologia “U. Bracci” del Policlinico “Umberto I” di Roma discutendo la tesi sperimentale: ”L’ecografia trans rettale, il PSA ed il PSAD. Tre metodiche a confronto nella diagnostica del carcinoma della prostata”. Nel 2014 conseguimento di Master di II livello in Andrologia ,implantologia e chirurgia protesica. Nel 2016 conseguimento Master di secondo livello in Seminologia e Fisiopatologia della Riproduzione Umana. Dal 2018 revisore delle riviste scientifiche Central European Journal of Urology , Hormone and Metabolic Research Journal. Dal 2018 libero docente presso l’Università Federiciana di Cosenza. Nel 2014 vincitore del Doctoralia Awards quale miglior Urologo Andrologo d’Italia , nel 2018 Vincitore del Mio Dottore Awards quale miglior Urologo Andrologo d’Italia.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui