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Più di 500 sperimentazioni avviate in tutto il mondo alla ricerca di una terapia o un vaccino efficace contro il Covid-19, di cui per 300 si sono già iniziati ad arruolare i volontari su cui testarli. Allo stesso tempo impazza su internet la vendita illegale di sedicenti terapie contro il nuovo coronavirus, su siti non autorizzati in Italia, tanto che i carabinieri del Nas solo oggi ne hanno oscurati quattro.
Ad aiutare a fare un d’ordine, almeno ai ricercatori, sarà la “mappa” realizzata dall’università McMaster, che ha riunito tutte le sperimentazioni nella Piattaforma degli studi clinici. Qui sono classificate per località geografica, fase di studio, arruolamento dei pazienti e caratteristiche dell’intervento, e sono incluse le sperimentazioni registrate negli Usa, in Cina, Corea del Sud, Europa, Iran, Giappone e Germania. I ricercatori hanno sviluppato anche un metodo, basato sull’Intelligenza artificiale, per identificare i potenziali studi clinici sfuggiti ai registri delle sperimentazioni.
Alla data del 21 aprile, risultavano 500 studi registrati, e oltre 300 che hanno iniziato ad arruolare i volontari su cui testare farmaci e terapie, come l’antivirale remdesivir, la terapia a base di plasma delle persone guarite, la trasfusione di cellule staminali, i possibili candidati vaccini, altri farmaci ad azione antivirale diretta e della medicina tradizionale cinese.
Se questa mappatura sarà utile per le terapie prossime venture, c’è invece chi già specula sul web promettendo farmaci per il Covid-19. Il Reparto operativo del Nas ha infatti oscurato 4 siti web su server esteri e con riferimenti finti, ai quali si faceva pubblicità e vendita anche in lingua italiana, di medicinali sottoposti a particolari limiti, ma proposti come terapia anti Covid-19.
Le 4 piattaforme on-line hanno messo in vendita illegalmente una grande quantità di medicinali con principi attivi ad azione dopante, antibiotica, antitumorale, antibatterica e per il trattamento della disfunzione erettile. Tra questi anche prodotti farmaceutici a base di “clorochina” e di “idrossiclorochina”, il cui impiego è stato temporaneamente autorizzato dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) per il trattamento (e non la profilassi) dei pazienti affetti da infezione da Sars-Cov-2, e la cui dispensazione è prevista esclusivamente a livello ospedaliero, a causa nelle rigorose condizioni d’impiego ancora sottoposte a sperimentazioni e studi clinici.
È stata trovata l’offerta di prodotti contenenti lopinavir e ritonavir, sostanze ad azione antivirale, anch’esse impiegabili in procedure off-label consentite solo in ambienti ospedalieri operanti in emergenza Covid-19.
Tra i prodotti fraudolentemente presenti in queste “vetrine virtuali” sono stati rilevati farmaci a base di umifenovir, un principio attivo antivirale per il quale l’Aifa ha già precisato l’assenza di autorizzazione e la mancanza di evidenze scientifiche sull’efficacia nel trattamento e nella prevenzione del Covid-19.
La raccomandazione dei Nas è dunque di diffidare dall’acquisto di farmaci sui siti non autorizzati e privi di logo del Ministero della Salute, “pericolosi per la salute se non prescritti su valutazioni mediche”.