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Dieta mediterranea ‘scudo’ contro i calcoli renali. Lo suggerisce uno studio pubblicato sull”American Journal of Clinical Nutrition’, firmato da Pietro Manuel Ferraro, Uoc Nefrologia della Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs e associato di Nefrologia all’università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Roma. Secondo lo studio questo tipo di alimentazione ridurrebbe del 28% il rischio di calcoli renali.
Durante il follow-up sono stati diagnosticati 6.576 casi di nuovi calcoli renali. Il rischio di sviluppare nuovi calcoli è risultato del 28% inferiore nelle persone più aderenti alla dieta mediterranea. La spiegazione di questo effetto protettivo viene dalla composizione delle urine di questi soggetti, che presentano una maggior concentrazione di citrato, un pH più alto (le urine erano cioè meno acide) e una minor concentrazione di sodio urinario. Tutto ciò determina una minor propensione alla precipitazione di cristalli che, aggregandosi, possono formare i calcoli veri e propri. L’80% dei calcoli è composto di ossalato di calcio; seguono quelli di acido urico e di fosfato di calcio; più rari quelli di cistina e da fosfati tripli.
Per la formazione dei calcoli è importante anche il ruolo della familiarità (componente genetica) e dello stile di vita; oltre alla dieta, sono importanti un’attività fisica costante e il controllo del peso corporeo.