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Le infezioni sessualmente trasmesse sono aumentate del 40% negli ultimi 27 anni (dal 2000 al 2018) e “rimangono in costante aumento soprattutto nella popolazione maschile, con alcune di queste che sono addirittura raddoppiate o triplicate”. Lo dicono i dati appena aggiornati ed elaborati dal Centro operativo Aids (Coa) dell’Istituto superiore di sanità (Iss).
L’impennata dei casi di infezione dal 2000 al 2018 riguarda soprattutto la Chlamydia trachomatis, con una percentuale del 30% più nel 2018 rispetto all’anno precedente. I casi di infezione da Chlamydia trachomatis “riguardano soprattutto i giovani tra i 15 e i 24 anni che mostrano una prevalenza di infezione tripla rispetto ai soggetti di età superiore. In aumento anche la gonorrea, i cui casi diinfezione sono raddoppiati negli ultimi tre anni”, sottolinea l’Iss.
I condilomi ano-genitali, triplicati rispetto al 2000, si sono invece stabilizzati negli ultimi quattro anni “probabilmente grazie alla vaccinazione anti Hpv”. La sifilide è raddoppiata nel 2018 rispetto al 2000 negli uomini eterosessuali e nelle donne, mentre nei Msm (maschi che fanno sesso con maschi) si è
assistito a un incremento di circa dieci volte. Sono in lieve aumento anche l‘herpes genitale e altre infezioni sessualmente trasmesse.
Dal report non mancano notizie positive: la prevalenza di Hiv appare in diminuzione dopo il picco del 2016. Ciononostante nel 2018, tra le persone con una infezione sessuale confermata, la prevalenza di Hiv è stata circa cinquantacinque volte più alta di quella stimata nella popolazione generale italiana. Questi risultati confermano come le persone con infezioni sessuali costituiscano una popolazione ad alto rischio per Hiv e sottolineano l’urgenza di una proposta attiva del test Hiv alle persone che si rivolgono ai centri per le malattie sessualmente trasmesse.
(Fonte Doctor 33)