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Le malattie autoimmuni espongono maggiormente i pazienti al rischio di contrarre il coronavirus. Lo rivela uno studio pubblicato online sulla rivista Clinical Rheumatology, che rappresenta la più ampia casistica finora pubblicata sull’infezione da Covid nei pazienti con malattie autoimmuni sistemiche, e che ha coinvolto 16 differenti centri italiani sotto la direzione di Clodoveo Ferri dell’Università di Modena e Alessandro Antonelli della Sezione dipartimentale universitaria di Medicina interna a indirizzo immuno-endocrino dell’Azienda ospedaliero universitaria pisana.
Nella ricerca, spiega una nota dell’Aoup, “sono stati coinvolti 1641 pazienti con malattie autoimmuni sistemiche ed è emersa una prevalenza significativamente più alta di infezione Covid rispetto alla popolazione generale italiana, principalmente a causa della maggiore loro suscettibilità alle infezioni, favorita anche dall’esposizione al virus in strutture ad alto flusso di visitatori come gli ospedali, prima che scattassero le misure restrittive adottate a livello nazionale”. Lo studio rivela inoltre che “la prevalenza di Covid è risultata più elevata nei pazienti affetti da malattie autoimmuni del tessuto connettivo, rispetto ai pazienti con inflammatory arthritis, probabilmente a causa di una più profonda compromissione del sistema immunitario”. Infine, secondo i ricercatori, l’infezione “è risultata più frequente nei pazienti con malattie sistemiche autoimmuni non in trattamento con i farmaci anti-reumatici sintetici convenzionali (idrossilclorochina e metotrexato) che, in questi mesi di epidemia, hanno dimostrato una funzione protettiva dalle forme più dannose di Covid”.
Clinical Rheumatology https://doi.org/10.1007/s10067-020-05334-7