Vaccino Covid, quando sarà disponibile? Facciamo chiarezza

Più che mai dopo la sospensione dei test da parte di Astra Zeneca, è fondamentale non scendere a compromessi a discapito della sicurezza. Possibile vaccino affidabile a metà 2021.

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La corsa al vaccino, come noto, ha avuto inizio fin dalle prime settimane di pandemia di Covid-19, con diversi paesi ed aziende impegnati ed una sensazione di ‘corsa contro il tempo’ che rischia però di compromettere i livelli di sicurezza degli studi in proposito. Se la Cina ha già lanciato un vaccino ad uso militare ed i russi ostentano il loro vaccino ‘Sputnik’, su cui la comunità scientifica ha espresso enormi dubbi per i pochissimi test svolti, lo stop di Astra Zeneca per reazioni anomale in un volontario ricordano quanto la materia possa essere delicata.

La corsa al vaccino ha anche risvolti meramente politici, di propaganda pura nel caso russo e di intervento sui tempi nel caso degli Usa. Dove Donald Trump vorrebbe prersentarsi alle elezioni di novembre con un vaccino pronto da presentare agli elettori mentre Anthony Fauci, l’immunologo a capo del suo team scientifico, ripete che non sarà possibile avere un vaccino sicuro e sufficientemente testato se non a metà del 2021.

OMS: “No compromessi”
“La sicurezza di un potenziale vaccino contro il coronavirus viene prima di tutto. Solo perché parliamo di velocità non vuol dire che cominceremo a scendere a compromessi o prendere scorciatoie su quello che verrebbe normalmente valutato. Il procedimento deve comunque seguire le regole del gioco. Per farmaci e vaccini che vengono somministrati alle persone, bisogna prima di tutto testare la loro sicurezza”. Queste le parole del capo scienziato dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Soumya Swaminathan, in un commento, indiretto, all’annuncio di AstraZeneca di sospendere le sperimentazioni globali, anche quelle in fase più avanzata, del suo vaccino contro il coronavirus a causa di una reazione avversa rilevata in un volontario.

L’immunologa italiana: “Non credibile vaccino entro 2020”
“Non è credibile che avremo un vaccino” anti Covid-19 “entro l’anno”. L’annuncio che potesse arrivare “mi aveva sorpreso perché invece la comunità scientifica, l’Organizzazione mondiale della sanità, tutti dicono che il vaccino non arriverà prima di inizio primavera 2021, naturalmente se tutto va bene”. Lo ha affermato Antonella Viola, immunologa dell’università di Padova, intervenendo ad ‘Agorà’ su Rai 3.

“Quello che è accaduto” con la sospensione di queste ore, spiega Viola, “è il motivo per cui si fanno le fasi III di sperimentazione clinica. Fasi in cui il vaccino viene utilizzato su un gran numero di volontari e quindi si può valutare effettivamente se c’è comparsa di reazioni inattese anche rare. Perché è vero che” in questo caso “è successo soltanto su una persona su 50mila, però il vaccino va poi distribuito su miliardi di persone – precisa l’esperta – quindi noi dobbiamo essere assolutamente certi che queste reazioni non si verifichino”.

L’immunologa sottolinea come in questo momento lo stop deciso da AstraZeneca sia un atto “dovuto”, che “serve a capire da cosa è stata causata la reazione osservata: non è detto che sia collegata” al vaccino somministrato, “ma va studiata molto seriamente. E comunque è una cosa normale – ribadisce Viola – che succede durante le sperimentazioni ed è il motivo per cui noi non ci sbilanciamo dicendo che il vaccino sarà pronto a novembre, ma probabilmente arriverà nella primavera 2021“.

“Quello che è accaduto – tiene a evidenziare la specialista – è un esempio di trasparenza della ricerca scientifica che si sta muovendo” verso l’obiettivo di un prodotto-scudo contro il nuovo coronavirus, “se non altro in Europa e negli Stati Uniti. Perché mentre Paesi come la Russia e la Cina hanno registrato il proprio vaccino anche in assenza di una fase III conclusa – osserva Viola – qui risulta chiaro che sia in Europa sia in America la sperimentazione è molto attenta, per cui basta un piccolo segnale perché venga innanzitutto comunicato a tutta la comunità scientifica e poi perché vengano avviate le necessarie verifiche”.

Dunque mettiamoci il cuore in pace: il 2021 sarà un altro anno difficile, in cui potremo difenderci soprattutto con distanziamento, uso corretto delle mascherine ed eventualmente i farmaci che vengono utilizzati negli attuali protocolli di cura. Nella primavera del 2021 si potrà iniziare ad avere delle soluzioni vaccinali affidabili.

 

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