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La melatonina è un ormone secreto dalla ghiandola pineale.
Mostra un ritmo circadiano molto marcato, che è legato al ciclo luce-buio.
La secrezione si diffonde nell’arco di 8-10 ore, con un massimo intorno alle 3-4 del mattino.
La melatonina svolge il ruolo di sincronizzatore endogeno che regola i ritmi circadiani, in particolare i ritmi sonno / veglia e temperatura.
La somministrazione acuta di melatonina riduce la latenza del sonno, aumenta la potenza theta / alfa e l’attività del fuso (attività soporifera).
I preparati a base di melatonina a rilascio rapido hanno mostrato effetti incostanti nell’insonnia.
La melatonina mostra una breve emivita del sangue, un rapido turn over e subisce un elevato metabolismo epatico di primo passaggio.
Più dell’80% viene escreto esclusivamente nelle urine come 6-sulfatossimelatonina.
La capacità dell’individuo di produrre l’ormone endogeno, il declino della produzione dell’orologio circadiano e l’aumento dei disturbi della scarsa qualità del sonno in età avanzata hanno portato a sviluppare una preparazione di melatonina a rilascio prolungato per imitare la secrezione endogena nei pazienti.
Alcuni studi hanno voluto verificare gli effetti fisiologici e farmacologici della melatonina relativi al sonno.
I principali vantaggi clinicamente rilevanti sono il miglioramento della qualità del sonno e della latenza, la vigilanza mattutina il giorno dopo e la qualità della vita.
La risposta si sviluppa nell’arco di diversi giorni.
Una dose orale di 2 mg una volta al giorno, per 3 mesi, è generalmente ben tollerata senza effetti di rimbalzo, astinenza ‘ e nessun problema di sicurezza sulla terapia concomitante con farmaci antipertensivi, antidiabetici, ipolipemizzanti o antinfiammatori.
Gli effetti indesiderati degli ipnotici su cognizione, memoria, stabilità posturale e struttura del sonno non sono stati.
Dato come prescrizione di prima linea, con una posologia di 13 settimane e la mancanza di effetti di rimbalzo, ha il potenziale per migliorare la qualità della vita nei pazienti con insonnia di età pari o superiore a 55 anni ed evitare l’uso a lungo termine di ipnotici.
Ma il messaggio che vogliamo mandare è un altro, la melatonina con una azione “locale” protegge la ghiandola epifisaria, mettendola a riposo. Un piccolo grande segreto per rallentare il nostro orologio biologico.