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A patto che non ci siano patologie epatiche o pancreatiche, i fritti non fanno male, anzi stimolano il fegato e lo aiutano a lavorare più velocemente, accelerando il metabolismo.
Il segreto è che la frittura sia preparata rispettando alcune regole e soprattutto che sia ben bilanciata, ed associata all’interno del pasto con altri alimenti scelti appositamente.
La qualità del fritto è fondamentale, per far sì che l’alimento mantenga il suo apporto benefico, deve essere asciutto. E soprattutto evitare di bruciacchiare i fritti, in quanto l’acrilamide che si libera è altamente cancerogena.
Abbinare sempre verdure come insalate, carote finocchi e frutta come ananas, perché sono depurative, diuretiche e drenanti.
Non bisogna sempre e solo preoccuparsi delle calorie, ma soprattutto della risposta ormonale che un alimento produce all’interno dell’organismo.
Ma soprattutto abbinando gli alimenti giusti come “buone compagnie” possiamo permetterci una buona frittura.
Conoscere fa la differenza!