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Da una rapida revisione delle informazioni di base relative alla terapia del dolore noto il fragoroso silenzio relativo all’approccio con ozonoterapia; con stupore ho osservato in particolare che l’ozono non viene proposto neanche in servizi di terapia del dolore effettuati con medicina naturale.
Quello che appare quindi è che l’ozonoterapia, utilizzata con enorme successo di un gran numero di patologie dolorose acute e croniche, non rientri nell’armamentario terapeutico di molte strutture mediche specializzate nella terapia del dolore. Eppure, la mia pluriennale esperienza con l’ozonoterapia mi porta ad osservare un largo numero di successi nell’ambito delle patologie dolorose.
Curare quotidianamente con ozono il dolore da lombosciatalgie, cervico-brachialgie, come anche quello cronico da artrosi ed artrite, le epicondiliti, le sindromi da intervento chirurgico al rachide fallito, le borsiti articolari e molto altro sembra quindi non essere una tecnica fruibile presso i centri di terapia del dolore.
Obiettivo di ogni terapia antalgica è il miglioramento della qualità di vita del paziente attraverso la migliore gestione possibile del dolore. L’ozono terapia non è solamente un approccio al sintomo dolore, ma un intervento di natura terapeutica in molte patologie cui trova indicazione.
La evidente lacuna rappresentata dalla sua assenza nei comuni servizi di terapia del dolore dovrebbe essere colmata, l’ozonoterapeuta deve adottare una visione olistica del paziente algico che richiede il suo servizio. Il professionista saprà valutare se, oltre al protocollo ozonoterapico opportuno, potranno trovare indicazione terapie coadiuvanti per alleviare rapidamente il dolore sia acuto che cronico intervenendo con approccio più ampio.
Per chiarire faccio alcuni esempi frequenti nei miei ambulatori di ozonoterapia.
Nel caso di gonartrosi su base degenerativa effettuo un ciclo di ozonoterapia e verso la fine del trattamento un ciclo infiltrativo con Acido Ialuronico (l’acido Ialuronico ha un effetto antinfiammatorio e di ammortizzatore tra i due capi articolari riducendo la frizione articolare). Inoltre, quando si è risolta la fase dolorosa acuta, garantire il follow up di mantenimento con ozono e acido Ialuronico opportunamente dosati.
Altro esempio è il dolore sciatalgico da ernia del disco in fase acuta con paziente spesso allettato oppure una cervico-brachialgia con torcicollo importante. In questi casi opto per un blocco antalgico con neural-terapia (la neural-terapia con l’impiego di un anestetico locale favorisce una rapida transitoria risoluzione del sintomo dolore).
Un rapido, anche se transitorio, miglioramento della condizione algica del paziente restituisce fiducia al malto instaurando cosi un circolo virtuoso tra il medico e il paziente indispensabile per ottenere i migliori risultati.