- Adv -
Era il 31 dicembre del 2019 quando le autorità sanitarie cinesi parlarono di un focolaio di una misteriosa polmonite a Wuhan, che poi si sarebbe scoperto essere causata dal coronavirus SarsCov2.
Un anno, il 2020, che ha visto l’esplosione di oltre 200.000 studi scientifici pubblicati su questa nuova malattia, Covid-19, ma anche una pandemia di disinformazione, accompagnata da furia e confusione politica, come rileva la rivista Science, che ripercorre le tappe di questi 12 mesi.
GENNAIO: si scopre che la causa della misteriosa polmonite è un nuovo coronavirus, di cui il 10 gennaio viene pubblicata la sequenza genetica, e che poi il 26 gennaio si scopre essere simile per il 96,2% ad un coronavirus dei pipistrelli. Viene confermata la trasmissione del nuovo virus da uomo a uomo e il 23 gennaio a Wuhan scatta il lockdown, mentre il 30 gennaio l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) dichiara l’epidemia un’emergenza sanitaria pubblica internazionale.
FEBBRAIO: la nave da crociera Diamond Princess inizia una quarantena di 2 settimane e si scopre che i fattori di rischio per forme gravi di Covid sono il sesso maschile, l’ipertensione, le malattie cardiache e il diabete. Il 19 febbraio i ricercatori osservano la struttura del virus e della sua proteina spike e il 21 febbraio in Italia viene identificato il paziente 1 a Codogno.
MARZO: l’11 marzo l’Oms dichiara la pandemia. L’Imperial College di Londra prevede che i sistemi sanitari collasseranno, mentre New York diventa l’epicentro dell’epidemia negli Usa. Si scopre che il virus può essere trasmesso per via aerea mentre la Food and drug administration autorizza l’uso d’emergenza dell’idrossiclorochina e Moderna inizia a lavorare ad un vaccino.
APRILE: si scopre che Covid-19 può danneggiare cuore, vasi sanguigni, reni e cervello. Negli Usa le autorità sanitarie invitano a indossare mascherine di tessuto e si hanno i primi dati sull’effetto protettivo del vaccino anti-Covid nelle scimmie. Si scopre che gli asintomatici hanno un ruolo importante nei contagi e che il farmaco remdesivir riduce i giorni di ricovero nei pazienti gravi.
MAGGIO: gli Usa autorizzano l’uso d’emergenza del remdesivir e parte l’operazione Warp Speed, partnership pubblico-privata avviata dagli Stati uniti per facilitare ed accelerare lo sviluppo, la produzione e la distribuzione di vaccini e terapie.
GIUGNO: diverse riviste, come Lancet e New England Medical Journal, ritirano alcuni studi pubblicati perché contengono dati falsi. Si vede che l’idrossiclorochina non riduce le morti nei malati ricoverati e il 15 giugno gli Usa revocano l’uso di emergenza su questo farmaco. Il desometasone riduce invece di un terzo le morti nei pazienti ricoverati.
LUGLIO: gli Usa comunicano la loro uscita dall’Oms e ci sono i primi studi che mostrano gli effetti a lungo termine del Covid.
AGOSTO: c’è il primo caso confermato di reinfezione da Covid. I medici e i ricercatori iniziano ad essere visti come i nemici, fioriscono le teorie di cospirazioni e aumentano i negazionisti.
SETTEMBRE: due terzi dei paesi, tra cui l’Ue, si uniscono a Covax, il programma dell’Oms per l’accesso globale ai vaccini anti-Covid. Si scopre che fino al 14% delle forme gravi di Covid sono collegate a fattori genetici.
OTTOBRE: Europa e Stati Uniti iniziano ad affrontare la seconda ondata di casi.
NOVEMBRE: le aziende Pfizer-Biontech e Moderna pubblicano i dati sull’efficacia dei loro vaccini, che arriva al 95%.
DICEMBRE: il 2 il Regno Unito è il primo paese ad autorizzare il vaccino Pfizer-Biontech. Seguono gli Usa e poi il 21 l’Ue, dove il 27 dicembre partono le vaccinazioni.
Fonte: Doctor33.it