Nel campo della medicina si ricorre sovente a soluzioni alternative rispetto ai sistemi tradizionali. Con il termine pet therapy, o anche zooterapia, generalmente si intende una terapia “dolce”, basata sull’interazione uomo-animale, che integra, rafforza e coadiuva le tradizionali terapie e può essere impiegata su pazienti affetti da differenti patologie con obiettivi di miglioramento comportamentale, fisico, cognitivo, psicosociale e psicologico-emotivo.
Essa affianca una terapia tradizionale in corso. Lo scopo è quello di facilitare l’approccio medico e terapeutico delle varie figure mediche e riabilitative soprattutto nei casi in cui il paziente non dimostra collaborazione spontanea. La presenza di un animale permette in molti casi di consolidare un rapporto emotivo con il paziente teso a migliorare la situazione.
Oggi questo tipo di terapia trova ampia applicazione in svariati settori socio-assistenziali, tra i quali case di riposo, ospedali, comunità di recupero.
Fondamentale è individuare l’animale corretto per il singolo paziente in base alle preferenze personali, alle capacità psico-fisiche, all’analisi delle eventuali fobie specifiche, alle allergie e in base alla risposta emotiva nelle prime sedute. Nella pet therapy è possibile utilizzare animali come gatti, cani, conigli, cavalli (ippoterapia) e asini (onoterapia).