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Il modo di mangiare di ciascuno è in parte sotto controllo genetico, secondo quanto conclude un articolo firmato dai ricercatori del King’s College di Londra e pubblicato sulla rivista Twin Research and Human Genetics. «È possibile studiare la qualità della dieta di un individuo usando i cosiddetti indici dietetici, algoritmi matematici utilizzati in epidemiologia nutrizionale e volti a quantificare la misura in cui l’assunzione di cibo e nutrienti da parte del singolo individuo è conforme ai valori di riferimento raccomandati dalle linee guida» spiega Olatz Mompeó Masachs bioinformatica al King’s College e prima autrice dello studio, che assieme ai colleghi ha analizzato le risposte ai questionari alimentari fornite da 2.590 gemelle identiche, usando nove indici dietetici di impiego comune.
«Lo scopo era studiare il grado di somiglianza tra gemelli identici, che condividono il 100% dei geni, rispetto ai non identici, che condividono solo metà del loro corredo genetico» scrivono i ricercatori. E a conti fatti i risultati indicano che le coppie identiche hanno maggiori probabilità di avere punteggi simili in nove indici dietetici rispetto ai gemelli non identici, anche considerando fattori come l’indice di massa corporea (Bmi) e i livelli di esercizio. «Dati che confermano la presenza di una componente genetica nei modelli alimentari degli individui, già suggerita da studi precedenti sui gemelli che indicavano una forte componente genetica per il consumo di alimenti specifici come caffè e aglio, nonché per le abitudini alimentari generali» riprende Mompeó-Masachs, sottolineando che questo studio rappresenta la prima indagine completa sul modo in cui i fattori genetici e ambientali contribuiscono a modificare il comportamento alimentare. «Questo potrebbe avere future implicazioni nella strategia delle campagne di salute pubblica nutrizionale» sottolinea la ricercatrice. E conclude: «I nostri risultati, basati su questionari alimentari raccolti da gemelle femmine con età media di 58 anni, dovranno essere confermati da studi futuri su casistiche più ampie».
Twin Research and Human Genetics 2021. Doi: 10.1017/thg.2020.84
https://doi.org/10.1017/thg.2020.84