Nutrizione e cancro, nuovi studi fanno il punto su interconnessioni e rischi

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Una serie di nuovi studi pubblicati sul Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics evidenzia il ruolo che la nutrizione può svolgere nel rischio e nel trattamento del cancro, ma anche le barriere che i sopravvissuti al cancro devono affrontare nel mantenere una dieta sana. Il primo studio, guidato da Eunkyung Lee, della University of Central Florida, Orlando, rileva che i sopravvissuti al cancro tendono a consumare meno cereali integrali, verdure e fagioli e a consumare troppo sodio e grassi saturi.

Un secondo lavoro mostra che all’inizio del trattamento con radioterapia i pazienti riferiscono spesso di cambiamenti del gusto. Dato il problema della malnutrizione nei pazienti con diabete,

Sze-Yen Tan, della Deakin University di Burwood, Australia, che ha diretto lo studio, suggerisce di approfondire la questione. Un terzo documento ha rilevato che un’alta percentuale di donne sopravvissute al cancro al seno ha manifestato affaticamento, stress e cambiamenti legati alle abitudini alimentari e dolore o disagio come barriera all’esercizio fisico. «Purtroppo, solo meno della metà delle pazienti ha riferito di aver chiesto consiglio agli operatori sanitari, cercando invece supporto su internet» spiegano gli autori, guidati da Fang Fang Zhang, della Tufts University, Boston. In un quarto studio i ricercatori del gruppo di Piet van den Brandt, della Maastricht University, nei Paesi Bassi, hanno scoperto che le donne che mangiavano quantità moderate di cibo associato alla dieta mediterranea avevano un rischio significativamente ridotto di cancro in generale rispetto alle donne che ne consumavano meno, cosa che non si verificava negli uomini.
Un’altra ricerca non ha trovato alcuna associazione significativa tra il consumo di cioccolato con il cancro in generale o con il cancro al seno in particolare. «Tuttavia, le donne che consumavano una quantità pari ad almeno 40 grammi di cioccolato a settimana avevano un rischio del 18% in più di cancro invasivo del colon-retto» dice James Greenberg, della City University di New York, Stati Uniti, primo nome dello studio. Da ultimo, il gruppo di lavoro di Judy Bauer, della University of Queensland, in Australia, ha rilevato che un aumento dell’assunzione di fibre alimentari può avere potenziali benefici per migliorare gli effetti collaterali gastrointestinali delle radiazioni pelviche nel trattamento dei tumori ginecologici, ma non sono ancora possibili raccomandazioni riguardanti il tipo, la quantità, la frequenza della supplementazione o l’obiettivo giornaliero di fibre.

J Acad Nutrition and Dietetics 2021. Doi: 10.1016/j.jand.2020.08.086
https://doi.org/10.1016/j.jand.2020.08.086
J Acad Nutrition and Dietetics 2021. Doi: 10.1016/j.jand.2020.08.014
https://doi.org/10.1016/j.jand.2020.08.014
J Acad Nutrition and Dietetics 2021. Doi: 10.1016/j.jand.2020.09.031
https://doi.org/10.1016/j.jand.2020.09.031
J Acad Nutrition and Dietetics 2021. Doi: 10.1016/j.jand.2020.06.014
https://doi.org/10.1016/j.jand.2020.06.014
J Acad Nutrition and Dietetics 2021. Doi: 10.1016/j.jand.2020.08.077
https://doi.org/10.1016/j.jand.2020.08.077

 

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